martedì 25 marzo 2014

C.O. Gori. Siria, Ucraina, Venezuela e...quant'altro: Usa, la fatica e la rabbia del "gendarme"

Siria, Ucraina, Venezuela e...quant'altro: Usa, la fatica e la rabbia del "gendarme"

In tempi recenti mi sono soffermato frequentemente, soprattutto sul  "Diario" della mia pagina Facebook "Carlo Onofrio Gori" ed in particolare sul gruppo FB "Prato e la politica..." , su questi ed altri eventi  internazionali. Tuttavia, come si può vedere dai post precedenti, è un po' di tempo che su questo blog non intervengo su questi problemi. L'immediatezza del dibattito mi ha quindi portato spesso su FB piuttosto che su questo blog. Anche se rinvio gli amici che volessero leggere mie cose in proposito ad andare su FB, si  sa che tuttavia che in FB il recupero dell'informazione è molto difficile. Cercherò pertanto in questo post di riassumere un po' le cose in forma più che essenziale.  
In questi fatti indicati qui sopra nel titolo sostanzialmente vedo in politica internazionale una volontà revanchista e di reconquista da parte degli Usa di Obama. Bush figlio dall'11 settembre 2011 in poi, con le impegnative guerre in Afghanistan contro gli ex-alleati anti Urss talebani, ed in Irak contro l'ex-alleato anti-Iran Saddam, aveva perso di vista, a livello d'influenza planetaria alla quale ancora, malgrado i loro crescenti debiti, gli Usa si sentono vocati, alcuni settori nei quali la perdita d'influenza Usa è risultata più che evidente, ed in particolare la Russia e l'America latina. Ora che Obama ha liquidato la guerra in Irak (senza averla risolta, essendo quel Paese ora molto più frammentato ed instabile ed infido rispetto ai tempi di Saddam) e sta per liquidare quella in Aghanistan (come risultati vale stesso discorso dell'Irak), l'attenzione si sposta anche in seguito neo-protaginismo economico dei Paesi del BRICS, in altri settori strategici ultimamente trascurati. La Federazione Russa di Putin non è più la Russia "in svendita" ed in disgregazione com'era sotto Eltsin, con Putin è una Russia che pur non avendo più l'estensione ed il peso che aveva quando "Russia equivaleva ad Urss", sta tuttavia recuperando un suo ruolo a livello internazionale. Pur progressivamente circondata in questi anni recenti da sistemi missilistici contro lei rivolti ed introdotti dagli Usa in vari Paesi ex-blocco sovietico europeo (Polonia, Romania, ecc.) oppure in quelli europei ed asiatici nati dalla disgregazione dell'Urss (baltici, repubbliche caucasiche ed asiatiche ecc.), la Russia di Putin, non più docile e sottomessa a livello d'influenza com'era quella di Eltisn, ha mostrato si saper reagire in molti casi (Cecenia, Transnistria, Georgia ecc.) in modo pronto ed autorevole. Eccoci quindi all'Ucraina, Paese etnicamente diviso - come vedremo meglio in seguito - ""cuscinetto fra i Paesi dell'Est ora nell'Europa UE" e la Federazione russa, e dove la Russia ha un'importante base navale in Crimea nell'oblast di Balaclava a Sebastopoli, ed alla Siria di Assad, Paese anch'esso etnicamente diviso, ma da sempre amico dell'Urss prima e della Russia poi, e dove la Federazione ha l'importante base navale mediterranea di Tartus. 
Ebbene, nel secondo di questi due casi, prima gli Usa, impegnati con i loro alleati europei (soprattutto Gran Bretagna e Francia)  a volgere a loro favore il vento delle cosiddette "primavere arabe" (risultati pessimi: trionfo ovunque dei partiti islamici, in Egitto hanno poi "rimediato" i militari appoggiati dalla popolazione antislamista, la Libia è ora infida e disgregata, ecc. ecc.)  hanno poi puntato sulla disgregazione della Siria di Assad, favorendo in sostanza gli islamisti appoggiati dal loro alleato (infido) Arabia Saudita e dai Paesi del Golfo. Assad invece, malgrado una guerra devastante, ancora "regge",: si voleva allora da parte Usa ed Alleati, intevenire direttamente, ma la ferma posizione di Putin l'ha impedito.  Per l'Ucraina, reduce anch'essa dalle "primavere arancioni", sostenute dagli Usa e dall'UE, ma ora governata dal filorusso Yanucovich, liberamente eletto, si èp cercato in tutti i modi di favorire i manifestanti pro-UE (e molti filo-fascisti banderisti) del Maidan di Kiev, riuscendo a spodestare con un golpe di piazza - la democrazia per l'Occidente sembra valer solo ....quando serve...) un Presidente (imbelle e compromesso, quanto si vuole, ma liberamente eletto). La Russia di Putin non poteva stare a vedere, ed ecco che siamo per forza arrivati, per ora, all'indipendenza della Crimea ed al suo ritorno sotto la Russia dalla quale era stata staccata nell'Urss di Krushiov nel 1954. Sull'Ucraina cito qui un articolo dell'amico Prof. Renato Risaliti, slavista, che ho già pubblico sull'altro mio blog "Asperaprometeo": “Ucraina: terra di incontri e scontri. Intervento del 10 marzo 2014 di Renato Risaliti, già Professore Ordinario all’Università di Firenze.
Questa non è una definizione teorica aprioristica, ma l’esatta analisi della storia di questo paese assai complesso. E’ un vaso di Pandora che è stato aperto.Forzare la situazione com’è stato fatto nei secoli è sempre stato causa ed effetto di grandi sconvolgimenti geopolitici.Per quel che mi riguarda ho già affrontato ripetutamente il problema ucraino in numerosi scritti disseminati nel tempo su varie pubblicazioni e vorrei non ripetermi, ma che sono condensati nella mia Storia problematica della Russia ormai stampata in ben 11 volumi fino all’articolo recente su “Koinonia” (2014 n.3). In quest’ultimo articolo sostenevo che l’unica soluzione possibile per mantenere l’unità dell’Ucraina è “la soluzione federale”.Perché? In primo luogo, i motivi storici per cui l’Ucraina del II dopoguerra è quella che volle Stalin per indebolire la Germania spostando i confini della Polonia di circa 500 km a ovest.Gli avvenimenti successivi all’accordo del 21 febbraio u.s. sono stati disattesi di seguaci del Maidan. L’accordo, se così si vuol chiamare la “capitolazione” di Janukovič di fronte ai rivoltosi perché ne accettava tutte le richieste senza ottenere le garanzie effettive del ritiro degli armati del Maidan se non sulla parola dei ministri degli esteri francese, tedesco e polacco che poi se la sono rimangiata. Tuttavia, legalmente il presidente legittimo rimane Janukovič  anche se il colpo di mano dei rivoltosi ha creato le premesse degli sconvolgimenti cui stiamo assistendo nelle ultime due settimane.Nel periodo che va da dicembre al 21 febbraio ero rimasto sorpreso perché l’agitazione era limitata alla Galizia (Leopoli) e alcuni governatorati vicini, ma l’Est (quella che era stata chiamata Novorossja) restava calmo e tranquillo. Solo dopo la fuga obbligata di Janukovič che alla prova dei fatti si è rivelato un uomo politico e di stato poco avveduto, e alla fine abbandonato anche dagli oligarchi che lo avevano appoggiato, l’Ucraina sud orientale ha incominciato ad agitarsi e esplodere nelle sue città più importanti (Odessa, Donetsk, Lugansk, Dnepropetrovsk, Charkov) e non solo la Crimea. E ora è facile prevedere che impedire le agitazioni nell’Ucraina sud orientale sarà impossibile a causa dello status del russo e la situazione economica.Questo è avvenuto perché la Rad ucraina aveva approvato una legge “folle” e cioè il russo non era più riconosciuta una delle due lingue ufficiali dell’Ucraina: ucraino e russo. Per sopramercato i seguaci del Maidan hanno circondato i maggiori centri dell’Ortodossia come la Laura delle Grotte e il Monastero Pačaev pretendendo che passassero dal Patriarcato di Mosca a quello di Kiev (Filaret) non riconosciuto canonicamente dalle chiese ortodosse.Queste azioni hanno finito per estendere la situazione di tensione alla Russia tanto è vero che anche domenica 9 marzo ci sono state manifestazioni pro lingua russa estese anche all’Estremo Oriente russo.Ho ascoltato in diretta il dibattito al Senato russo e i discorsi dei leaders dei vari partiti. Tutti molto accesi contro i nazionalisti ucraini e i loro protettori occidentali. Nella situazione russa il più moderato è Putin persino più del Presidente del Consiglio Medvedev.Putin è astretto dalle richieste dei suoi, se dovesse cedere all’orgoglio ferito della Russia sarebbe sicuramente sfiduciato perché di tutte le richieste e leggi che gli insorti del Maidan potevano fare quella di proibire l’uso della lingua russa era l’unica che non doveva neanche essere pensata perché è una cosa stupida. E basta.
La trasformazione dell’Ucraina in repubblica federale è necessaria anche perché l’Ucraina occidentale è agricola, mentre quella orientale è industriale e da secoli vive in osmosi con l’industria russa. Pensare che possa essere staccata dai suoi mercati tradizionali è semplicemente senza prospettive durature. Il contrasto non è quindi solo per un problema di gas come ci vogliono far credere tante persone disinformate. Quindi i motivi etnici si saldano strettamente a quelli sociali per cui l’Ucraina Orientale ha vissuto e vive in simbiosi con il mercato russo, con la Russia.La prospettiva dell’associazione all’U.E. non è percorribile. Credo che nessun governo ucraino, anche il più dittatoriale, possa reggere all’impatto travolgente di questa parte dell’Ucraina tanto più che ai suoi confini c’è la Grande Russia.Inoltre, se molti fanno affidamento sulla forza dirompente dei tatari di Crimea dopo l’annessione alla Russia, cosa peraltro da dimostrare alla luce della presenza in Russia dei Tatari della Volga che anche la settimana scorsa sono stati in Crimea a perorare la causa dell’unità coi Russi alla luce delle proposte del governo di Crimea di inserirli nella compagine governativa.E’ questa dei tatari, mi pare, la classica questione trattata nel Vangelo: si vede il bruscolo nell’occhio dell’altro e non la trave nel proprio occhio.Infatti, gli ultranazionalisti dei Maidan dovrebbero guardarsi alle proprie spalle. Nella regione dei Carpazi vive una piccola ucraina, la Russia rossa (Ushgorod) cioè i Rusini che da secoli rivendicano l’indipendenza che Kiev ha sempre negato. E non solo. Accanto a loro ci sono gli ungheresi che rivendicano (assieme al governo ungherese) di essere inclusi nell’Ungheria. Più a sud ai confini con la Moldavia romena vivono i romeni (a Cernovec) che rivendicano  l’ingresso nella Romania.Come si vede si tratta di una situazione assai ingarbugliata. Gli emissari americani, mi pare, che non si siano resi ben conto della complessità della situazione ucraina ma tutto questo, in ultima analisi, non solo non va a vantaggio della UE, ma al contrario crea una situazione pericolosa per i paesi della Comunità Europea perché nei paesi baltici vivono altri milioni di russi che oggi sono nella comunità europea senza diritti umani riconosciuti.Gli analisti occidentali mancano poi di adeguate conoscenze storiche perché, a mio giudizio, non hanno ben capito due cose:1) Quando Putin ha trasferito la festa nazionale dal 7 novembre (rivoluzione sovietica) al 4 novembre (data della insurrezione di Mosca contro i polacchi il 4 novembre 1612) e anno della fondazione della Russia dei Romanov ha voluto dire che il pericolo da cui bisogna guardarsi deriva da Occidente. Da qui la riconferma dell’Alleanza di ferro politico economico militare fra Russia e Cina per continuare la tradizione russa inaugurata da Aleksandr Nevskij, santificato dalla Chiesa Ortodossa Russa. 2) L’accenno del rappresentante del Presidente russo alla necessità di “raccogliere le terre” russe è la continuazione della politica perseguita da Mosca dal Trecento a Cinquecento. La Crimea non è che la prima foglia del carciofo che la Russia, se vuole ritornare ad essere un popolo unito sotto un’unica bandiera, non può non proseguire. E qui ritorna la “follia” del Presidente americano Bush padre che volle la divisione dell’URSS in opposizione a Giovanni Paolo II che conosceva bene i vicini russi. Quindi l’unica soluzione accettabile per la Russia è la “finlandesizzazione” dell’Ucraina con uno stato federale come ha scritto recentemente l’ex Segretario di Stato americano Henry Kissinger.Ogni altra via non potrà non portare ad una nuova guerra di imprevedibili proporzioni. Renato Risaliti”
Non ho niente da aggiungere, se non in nota a quasto post, qualche - sono fittissimi lunghissimi gli interventi  -dibattito svoltosi fra me Renato ed altri amici.
Veniamo all'America latina. Anche qui bisogna riassumere. Dalla presidenza di Bush figlio ad oggi, moltissimi Paesi dell'America latina hanno, in liberissime elezioni, più volte scelto in varia gradazione la via progressista ed indipendentista nei confronti degli Usa. Cuba non è  più sola e per gli Usa l'America latina non è più ormai il "cortile di casa" dove si poteva fare e disfare a proprio piacimento. Alcuni di questi Paesi, sotto l'impulso della Presidenza Chavez in Venezuela hanno anzi assunto uno spiccato atteggiamento antimperialista (il Venezuela bolivarista di Chavez e ora di Maduro, la Bolivia di Evo Morales, l'Ecuador di Correa, il Nicaragua sandinista del rieletto Ortega, ecc.) mentre altri, pur progressisti e "sovranisti", (dal gigante Brasile di Lula e poi Russeff, all'Argentina dei Kirchner, dal Cile della Bachelet, all'Uruguay di Mujca, ecc. ecc.) cercano di avere comunque (anche se non è facile) un dialogo con gli Usa. Tutti (o quasi) questi Paesi latinoamericani hanno dato vita, sempre sotto la spinta del grande Chavez a nuove ed importanti forme di cooperazione e mutuo soccorso che non escludono più, come accadeva in passato, Cuba, ma anzi ne esaltano la presenza (ALBA, ecc. ecc.). Ciò spaventa gli Usa che in proposito hanno, da una parte cercato di favorire in tutti i modi le presidenze conservatrici in stati come il Messico, la Colombia (cercando di far svolgere a quest'ultima anche un ruolo attivo di gendarme locale in funzione antivenezuelana) ecc. ecc. , mentre dall'altra hanno cercato di destabilizzare in vari modi i paesi progressisti: vari tentativi di golpe contro il Venezuela chavista, "golpe parlamentare" in Paraguay, "golpe parlamentare" in Honduras, ecc. ecc. Tuttavia lo scoglio principale per gli Usa è rappresentato dal Venezuela Bolivariano. E' morto di uno "strano" cancro il comandante Chavez (stranamente altri presidenze progressisti latinoamericani sono stati in questi anni colpiti da cancro: Morales, la Kirghner, Mujica, ecc.). Chavez leader carismatico latinoamericano, amico di Fidel, fondatore del "socialismo bolivariano", con i suoi, è negli anni risultato vincitore in ben 18 importanti consultazioni elettorali nel suo Paese, ma ora è morto ed il suo seguace Maduro, con i suoi, sebbene risultato a sua volta  vincitore nell' importante consultazione presidenziale e in elezioni locali, è stato dagli Usa, per l'ovvia, attuale, mancanza di carisma rispetto al predecessore, come l'anello debole: ecco che allora prima si cerca di alimentare la delinquenza criminale e destabilizzante in quel Paese e poi si favoriscono pesantemente (come ha dimostrato in più servizi da quel Paese anche l'autorevole quotidiano britannico "Guardian") da parte degli Usa (soldi alla mano: tanto ora, gli Usa, a differenza dellUE. stampano dollari a tutto spiano!) sanguinose e violente rivolte locali che fanno leva sull'insoddisfazione di alcuni strati medio-alti ed alti della società venezuelana. Solo la solidarietà latinoamericana ha finora impedito un intervento militare diretto in Venezuela più volte reclamato, per "mettere le cose a posto", dalla destra conservatrice Usa, dai tea-party, al competitore repubblicano di Obama alle ultime elezioni. La situazione è tutt'ora fluida ed in sviluppo, anche se per ora, il Venezuela bolivariano "regge". Qui mi fermo e come nel caso dell'Ucraina cercherò in propositi di inserire in nota a questo post, non subito, ma via via, vari dibattiti avvenuti su Facebook.

                   
                                                                   


                           Carlo Onofrio Gori










venerdì 21 marzo 2014

Svastica...uguale... Falce-e-martello ? Così, “legislativamente”, la pensano adesso in alcuni Paesi dell'Est Europa.

Svastica...uguale... Falce-e-martello ?  


Curiosità e simboli "del tempo che fu": “svastica = falcemartello”? Così, “legislativamente”,  la pensano in alcuni Paesi dell'Est Europa.
Volendo verso questa prossima primavera-estate tornare ad Est, da cui ormai manco dagli anni '90 (pur avendo contatti con amici di - o che conoscono - quei Paesi) comincio un po' a preparami e sto facendo in questi giorni, saltando il "sentito dire", anche alcune dirette "ricognizioni" sul web.
Sapevo qualcosa in generale ed approfondendo alcuni aspetti, mi si conferma che a tutt'oggi Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia - Paesi della caduta del "Muro" frettolosamente passati nella Nato ed ecco in tal senso l'ansia di questi gg. della Russia di Putin per la crisi l'Ucraina! - equiparano dal punto di vista giuridico e penale il comunismo e il nazismo.
Si dice che in alcuni dei Paesi citati sopra per gli appassionati o i nostalgici collezionisti di ricordi con falce e martello, magliette con la foto del Che e "santini di Lenin"  possa essere anche molto  dura: i ricordi dell'amato passato “rosso”- per qualcuno - rischiano di costare almeno due anni di galera.
Mah???!!! Ora non mi sto a dilungare, ma “in soldoni” e solo per dirne…. "una sola": teoricamente il nazionalsocialismo predicava la giustizia sociale, (ma solo per la classe lavoratrice tedesca, e finì poi anche per “annacquare” il proposito finendo per allearsi coi Krupp & C.)- inserita in un percorso che propugnava la superiorità della razza tedesca su tutte le altre ed ha perseguito poi in guerra e con ogni mezzo tal fine  di superiorità razziale; viceversa il comunismo, anche quello poi codificato nel marxismo-leninismo, predicava la giustizia sociale, l'uguaglianza e la fratellanza umana...propositi storicamente “delusi” (se non peggio!) in molti casi nelle varie “applicazioni pratiche” soprattutto, ma non solo, di specie sovietica.
Comprendo quindi le "delusioni" più o meno recenti per il “vissuto” dopoguerra "proletario" di questi suddetti Paesi dell'Est Europa, ma proprio non mi riesce mettere queste due ideologie, ed anche solo i loro simboli più conosciuti, sullo stesso piano.

Metto qui sotto commenti ricevuti in proposito sul mio Diario Facebook. 

     


                            Carlo Onofrio Gori









  • Ronaldo Bonacchi È degli anni 70 la teoria degli opposti estremismi. Erano i democristiani e i socialisti dell'area governativa che tentavano di criminalizzare tutti gli altri, ma in verità non avevano il coraggio di mettere i comunisti tra gli estremisti.
  • Roberto Poccianti Sullo stesso piano forse per il numero di morti che hanno provocato ?
  • Annalisa Settesoldi Cmq il comunismo ha tante versioni, Niente a che vedere lo Stalinismo col Leninismo, ad esempio.
  • Roberto Poccianti E qual'é la versione che potremmo prendere come esempio ?
  • Fabio Panerai Non mi sovviene...
  • Mauro Paolo Rossi il comunismo..non e' una moda ..per stabilire quale sia la versione giusta....nel mondo ci sono tanti sistemi che piu' o meno bene si riferiscono a quell'ideale....
  • Roberto Poccianti E qual'é il sistema che si avvicina di più ?
  • Mauro Paolo Rossi ...ma scusa ..cosa a a che fare ..l'ideale..con il sistema piu' o meno vicino?? Io posso raccontarti..di esperienze vissute..in certi paesi..ma non sono all'altezza di fare delle sintesi sufficenti a fare una graduatoria...
  • Roberto Poccianti Ma non sono io che ho utilizzato i termini "versione","ideale",etc. ,non cerco di stabilire delle graduatorie....dato che le esperienze vissute sono alla base della conoscenza dimmi...
  • Giacomo Grassi Personalmente continuo a ritenere il nazismo peggiore del comunismo, sia pure in versione stalinista. Ma occorre anche mettersi un po' nei panni di chi sotto il comunismo ci è vissuto e ne ha ricevuto, magari, molto più danno e sofferenza che sotto il nazismo, come per es. nel caso di Ungheria o Repubblica ceca. Per lo stesso motivo forse è un po' futile prendersela coi nazionalisti ucraini che si appoggiarono alla Germania semplicemente perché, sotto l'orrore staliniano, era veramente per loro l'unico appoggio disponibile... La regola è che i nemici dei nemici sono amici... E ricordo per inciso che ci cascò anche Gandhi, che allo scoppio della seconda guerra mondiale si rifiutò di schierarsi con l'Inghilterra contro il nazismo... Il suo vice Chandra Bose poi si spinse ancora oltre... lui si schierò apertamente per la Germania e contro l'Inghilterra, e questo perché gl'inglesi lui, da indiano, li aveva sul groppone... e i tedeschi no... Insomma non sono, in casi come questi, le valutazioni astratte che prevalgono, ma il vissuto, degl'individui come dei popoli...
  • Mauro Paolo Rossi tu..sopra chiedevi qual'era la versione e poi hai chiesto qual'e' il sistema piu' vicino...io..ho utilizzato il termine..ideale..L'ideale..e' cosa differente dal ..sistema. Comunque le mie esperienze sono relative a paesi del centro-sud america....
  • Annalisa Settesoldi Di fatto, quando la teoria diventa Stato,e deve fare i conti con la realtà, per forza di cose si allontana dall'utopia. Ma se i valori fondanti sono diversi, danno origine a società diverse? Per questo sarebbe bello che tu raccontassi Mauro Paolo, le tue esperienze personali, anche senza azzardare analisi polico - economico-sociali. Potrebbero aiutarci a capire.E poi si farà i conti col pregiudizio e con chi parte prevenuto.
  • Annalisa Settesoldi se poi andrai a Est, raccontaci
  • Carlo Onofrio Gorihttp://popoff.globalist.it/Detail_News_Display?ID=99020...

    popoff.globalist.it
    I nostalgici di Hitler occupano alcune delle poltrone chiave dell’esecutivo, com...Altro...
  • Giacomo Grassi Si, ma mostrare gente a torso nudo con la svastica sul petto non fornisce certo un alibi all'atto di vero brigantaggio che i russi stanno compiendo in Crimea!!!
  • Mauro Paolo Rossi Milosevic..Saddam..Ben Ali..Mubarak..Gheddafi..Assad.....Putin? Il mondo si libera di tanti dittatori..per averne ..uno solo!!??Boh...
  • Giacomo Grassi No no... era meglio tenerseli tutti, a cominciare da Hitler e Mussolini...
  • Mauro Paolo Rossi Io non penso che tutti..abbiano sbagliato tutto...
  • Giacomo Grassi Ma tornando all'ultimo articolo... mi piace poco che si assimilino a nazisti i gloriosi combattenti per la libertà del popolo ceceno... E inoltre nei TG abbiamo visto tutti i cosacchi scorrazzare per la Crimea sventolando bandiere con falce e martello. Se i russi continuano a sbandierare in faccia agli ucraini e a scherno e beffa degli stessi il simbolo nel cui nome Stalin sterminò gli ucraini A MILIONI... beh... c'è poco da meravigliarsi se qualche ucraino inalbera la svastica...
  • Mauro Paolo Rossi Vinti e vincitori..stessa cosa? Boh...
  • Roberto Poccianti La storia....Ivan Mazepa fu un atamano che firmò un accordo col sovrano svedese Carlo XII per attaccare lo zar Pietro il Grande. Gli svedesi, però, ricevettero una catastrofica sconfitta a Poltava, nel 1709, e la Russia continuò indisturbata ad impossessarsi dello Stato cosacco, cancellando pian piano tutti i privilegi dei cosacchi ucraini. L'Ucraina venne chiamata “Piccola Russia” (Malo Rossija) e privata di tutti i poteri, diventando una provincia russa
  • Mauro Paolo Rossi Anche l' antica Roma..conquisto'..l' Etruria..mah.
  • Roberto Poccianti Buongiorno Mauro ! credo che i tempi e la storia degli etruschi e dei romani siano un pò diversi...
  • Roberto Poccianti in seguito:...Bogdan Khmelnitsky fu un atamano cosacco che ebbe un ruolo fondamentale nella storia di questa nazione. Egli capeggiò l'insurrezione degli ucraini contro l'espansionismo dei polacchi; nel 1654 si accordò con la Russia per un'alleanza anti-polacca, fino alla firma del Trattato di Pereyaslav. Mosca in seguito ridusse questo accordo ad un provvedimento che incorporò lo Stato nell'impero russo, quindi è visto negativamente da moltissimi ucraini. D'altra parte, però, per i 300 anni di questo accordo l'Ucraina si vide regalare la Crimea da Nikita Kruscev, e con essa il suo clima, le acque termali e le sue località sul mare..
  • Giacomo Grassi Eh... la storia è lunga e complessa... è verissimo che vi fu una rivolta dei cosacchi ucraini contro la Polonia... (se ne è visto anche in vari film, dopo il famoso romanzo "Taras Bulba"...), una rivolta in cui questo popolo feroce, bigotto e militaresco optò consapevolmente per il brutale dispotismo russo (già chiarissimamente configuratosi come tale...) contro la Polonia di quel tempo, umanistica e liberissima (anche troppo, fino a rischiare la paralisi per questo...) Dopo di che, a parte certe irrequietudini, tipo appunto il cosacco Mazeppa, i cosacchi si prestarono a diventare i più truci e sanguinari macellai e sbirri al servizio dello zar... Quindi c'è poco da stupirsi se ancora oggi i loro eredi siano smaniosi di menare le mani a favore della Russia, e a chi piacciono, se li tenga!!! La grande maggioranza del popolo ucraino non si è mai riconosciuta in loro. Parte integrante della Polonia dopo la civilizzatrice e liberissima adesione degli Jagelloni, le furono brutalmente sottratti ai tempi delle vergognose spartizioni, e incorporati per forza alla Russia, di cui sono stati costretti a seguire il destino... Chi non tiene conto di questo non comprende certo quello che sta accadendo oggi...
  • Mauro Paolo Rossi Nessuno rinnega le analisi storiche..che logicamente sono la base per comprendere gli avvenimenti..ma quanto sta accadendo in Ucraina..io credo vada letto con un ottica piu' ampia...un'ottica di strategie globali che vanno al di la' dei nazionalismi...
  • Giacomo Grassi Purché, a forza di strategie globali non si perdano di vista gli impulsi e le aspirazioni dei popoli...
  • Mauro Paolo Rossi e' da un di'..che gli impulsi e le Aspirazioni dei popoli..sono persi di vista......se non ci fossero disegni globali...tutta la storia avrebbe avuto esiti diversi e la parola Democrazia..il suo vero senso....
  • Giacomo Grassi Anche i disegni globali spesso s'inceppano magari perché qualche granello di sabbia imprevisto entra negli ingranaggi... Non c'era, per esempio, disegno globale più grandioso dell'impero britannico... poi un giorno il viceré dell'India si accorse che i principi superbi che si rifiutavano di inchinarglisi davanti durante il durbar... si inchinavano invece davanti a una specie di piccolo fachiro seminudo e un po' pelato... e si rese conto che non aveva capito nulla...
  • Giacomo Grassi Ma se vuoi un esempio ancora più chiaro e clamoroso... Anche la Santa Alleanza era un disegno globale molto articolato e organizzato... ma le aspirazioni dei popoli la mandarono a gambe all'aria...
  • Mauro Paolo Rossi e quello di...".DEMOCRATIZZARE"... il mondo intero...non e' un disegno globale...?
  • Giacomo Grassi No, è un'altra cosa... è un adeguarsi del mondo a una nuova idea universale, o a uno Zeitgeist, direbbe Hegel, che promette condizioni migliori di vita... Come sempre i cosiddetti "imperialisti" USA ecc. oggi vengono accusati di voler esportare la democrazia per forza, ma ricordiamoci che fino a poco fa erano accusati esattamente del contrario, di non volererla esportare per fare affari più facili coi corrotti regimi autoritari!!!
  • Mauro Paolo Rossi Perlomeno prima.. trattavano con' i regimi esistenti, ora ci vanno giu' diretti con la cosiddetta DEMOCRATIZZAZIONE..ma il disegno imperialista.. non sara' facile...ci sono grossi ostacoli da superare.
  • Giacomo Grassi A parte le 2 stupide guerre dello stupidio Bush, hanno fatto solo un paio di interventi essenzialmente aerei (Kossovo e Libia...) Piccolissime cose se si paragonano, per esempio, all'irresistibile terremoto continentale che in pochi anni (senza intervento USA) ha liquidato tutte insieme le dittature latino-americane... No no no... il processo verso la democrazia è fondamentalmente endogeno, risponde ai bisogni dei popoli e i fantomatici "intrighi imperialisti" non c'entrano un cavolo!!!
  • Mauro Paolo Rossi Guerre stupide..interventini aerei..e' come se volessi dire che l'imperialismo e' cosa buona quasi inesistente che non e' capace di fare..intrighi!!Ma cosa dici..la democrazia in sud america e' nata e sta nascendo proprio all'insegna dell'antimperialismo ...
  • Giacomo Grassi Sta nascendo INDIPENDENTEMENTE dal cosiddetto "imperialismo", che in parte la ha ostacolata e in parte favorita, ma non è stato comunque sua causa determinante!!! E' un vasto fenomeno universale che coinvolge tutto il mondo... e quindi anche l'Ucraina. Mai detto che i cosiddetti "intrighi" non esistono, dico solo che non sono la componente essenziale del fenomeno, che ha cause proprie e ben più profonde dei cosiddetti "intrighi". E ciò ANCHE IN UCRAINA!!! Dopo di che ognuno è libero di fissarsi su quello che ti pare. E se, anche nel caso ucraino, ti piace tanto fissarti sui cosiddetti "intrighi imperialisti"... liberissimo!!! E buon divertimento!!!!
  • Ronaldo Bonacchi Non mi pare che il mondo stia camminando verso una democratizzazione generale, anzi! Le varie primavere sono sfociate in regimi religiosi e lo stesso mondo occidentale invece di affinare la democrazia la va adulterando. E che tutti i soldi che spendono con CIA, nss, spionaggio industriale e non risultino in niente mi sembra esagerato. Se non esiste un piano organico e concertato di un ricco americano col cilindro del capitalista
  • Ronaldo Bonacchi Esiste una logica globale finanziaria che sta comprimendo tutte le democrazie del mondo
  • Mauro Paolo Rossi Concordo appieno con te Ronaldo...e ti giuro..che cio'.non mi diverto per niente!!!
  • Mauro Paolo Rossi BOA NOITE..COMPANHEIRO!!!
  • Ronaldo Bonacchi Grandola vila morena ... 
  • Mauro Paolo Rossi ouvi..muito bonita...Hasta la Victoria..Siempre!!
  • Giacomo Grassi L'avanzare della democrazia può sempre essere contestato, perché la democrazia stessa è concetto sfuggente... ci sono persino di quelli (vedi grillo) che contestano che ci sia in Italia... Ma una cosa è certa: sono i sistemi non democratici che non reg...Altro...