martedì 15 ottobre 2013

C.O. Gori. Onore al Comandante Thomas Sankara (1949 – 1987) Presidente del Burkina Faso

Thomas Sankara  (1949-1987)

Il 15 ottobre 1987 il Comandante Thomas Sankara, Presidente del Burkina Faso (già Alto Volta, ex dominio francese) venne assassinato insieme a dodici ufficiali, in un colpo di stato organizzato e promosso da Francia e Stati Uniti d'America con il coinvolgimento di militari golpisti liberiani ed eseguito da Blaise Compaoré, un suo ex compagno d'armi e suo braccio destro, e attuale presidente del Burkina Faso e prono agli interessi francesi. 
L'obiettivo di Sankara era quello di far vivere bene gli africani in Africa e di non mandarli in giro sui barconi a mendicar le briciole al Nord. E anche e fra l'altro, la cancellazione del debito internazionale: cancellazione ottenibile soltanto se richiesta all'unisono da tutte le nazioni africane. Non ebbe successo. Comunque onore a lui!
Thomas Sankara nacque nell’allora Alto Volta, colonia francese appartenente  (otterrà l’indipendenza il ),  Era di etnia Silmi--Mossi, un gruppo etnico originato dal matrimonio di uomini Mossi con le donne Fulani, i Silmi-Mossi erano quelli con minori vantaggi del sistema delle caste Silmi. Thomas frequentò la scuola primaria a Gaoua e conseguì il diploma nel 1966 a Bobo-Dioulasso, la seconda più grande città del paese.
I genitori, Marguerite e Giuseppe Sambo Sankara, un poliziotto che durante la seconda guerra mondiale aveva combattuto nell'esercito francese ed era stato tra l’altro fatto prigioniero dai tedeschi, cattolicissimi in un Paese a maggioranza mussulmana, lo incoraggiarono a farsi prete, ma Thomas nel 1966 scelse la carriera militare e, dopo l'addestramento di base nella scuola superiore dell'esercito altovoltiano , nel 1968 a 19 anni, in seguito ad accordi militari fra paesi francofoni ex-colonie francesi, fu inviato a Antsirabe in Madagascar, dove ricevette la formazione da ufficiale.
In Madagascar fu testimone delle rivolte popolari del 1971 e 1972 contro il governo di Philibert Tsiranana e ebbe l’opportunità di leggere per la prima volta opere di Marx e Lenin avvicinandosi alle teorie marxiste e leniniste che influenzeranno le sue opinioni per il resto della sua vita.
Nel 1972 tornò in Alto Volta e venne impiegato nella breve guerra scoppiata fra il suo Paese ed il vicino Mali distinguendosi e segnalandosi per il suo comportamento eroico salvo poi ripudiare anni dopo ogni sorta di guerra, ritenendo i conflitti "inutili e ingiusti": un riflesso della sua crescente coscienza politica.
Nella capitale Ouagadougou era già noto come militare valoroso, viaggiava in motocicletta per le vie della città e molta gente lo riconosceva. ma divenne anche popolare quando nel tempo libero si distinse come eccezionale chitarrista del gruppo "Tout-à-Coup Jazz": viaggiava in motocicletta per le vie della città e molta gente lo riconosceva e lo salutava.
Nel 1976 divenne comandante del centro di addestramento commandos dell'esercito a Pô.
In quel periodo, durante la presidenza del colonnello Saye Zerbo arrivato al potere il 25 novembre 1980 alla testa del Comité militaire de redressement pour le progrès national (CMRPN). formò insieme ad altri giovani ufficiali, tra cui Blaise Compaoré, che in precedenza aveva conosciuto durante un addestramento in Marocco, un'organizzazione segreta chiamata Regroupement des Officiers Communiste (ROC), da lui guidata insieme a Henri Zongo, Jean-Baptiste Boukary Lingani, Blaise Compaorè.
Sankara fu nominato poi Segretario di Stato per l’Informazione durante il governo militare nel settembre 1981: mentre altri componenti del nuovo governo utilizzavano lussuose auto di rappresentanza Sankara si recò tra l’altro e significativamente alla prima riunione di gabinetto in bicicletta. Sankara, sempre più influenzato dall’esempio della Rivoluzione Cubana e dalle figure di Che Guevara e Fidel Castro e dall’esperimento rivoluzionario avviato nel 1979 da Jerry Rawling, capo militare dal 1981 del vicino Ghana, aveva radicalizzato le sue posizioni e si dimise il 21 aprile 1982 in opposizione a quella che considerava come una traditrice deriva antioperaia del governo di cui faceva parte che aveva appena vietato il diritto di sciopero e smantellato il principale sindacato del paese, motivando la sua decisione con una dichiarazione ufficiale nella quale così si esprimeva: "Malheur à ceux qui baillonnent le peuple” (Guai a coloro che imbavagliano il popolo!).
Il nuovo colpo di stato del 7 novembre del 1982 portò poi al potere in Alto Volta il comandante Jean-Baptiste Ouédraogo che istituì il Conseil provisoire de salut du peuple (CPSP) e nel gennaio 1983 nominò Sankara suo primo ministro.
Nella nuova e importante carica non poté lavorare nemmeno sei mesi perché il presidente Ouédraogo lo destituì insieme ad altri leader del Regroupement des Officiers Communiste 17 maggio 1983: appena dopo una visita ufficiale in Alto Volta del Consigliere per gli Affari Africani Jean-Christophe Mitterrand dell'allora presidente francese Mitterand
Sankara era stato posto agli arresti domiciliari insieme ad altri compagni dirigenti del ROC come Henri Zongo Jean-Baptiste Boukary ed altri quando una grande rivolta popolare reagì a questa grave e palese ingerenza di stampo neocoloniale ed anticomunista del governo socialdemocratico francese di Mitterand ed imponendo al presidente Ouédraogo la liberazione dei militari e patrioti detenuti.
Appena tre mesi dopo un putsch di una parte dell’esercito contro Jean-Baptiste Ouédraogo, a cui Sankara partecipò insieme a Henri Zongo ed altri ufficiali, ma che e fu soprattutto ideato guidato dall'amico e commilitone Blaise Compaoré e da questi concertato col presidente libico Gheddafi (che era a quel tempo sull'orlo di una guerra con la Francia nel confinante Ciad), portò al potere in Alto Volta, dopo aspri scontri fra opposte fazioni militari che provocarono decine di morti e feriti, il gruppo dei suddetti ufficiali rivoluzionari che il 4 agosto del 1983 abolì il CPSP di Ouédraogo ed istituì un Conseil National de la Révolution (CNR) scegliendo proprio Sankara, l’intellettuale per antonomasia e il più preparato politicamente di quella compagine, come Capo di Stato: Thomas aveva allora appena 33 anni!
Il neopresidente Sankara, saldamente alla guida del CNR, in un discorso del 2 ottobre del 1983, (Discours d'Orientation Politique scritto dal suo compagno Somé Valere), vara  la Révolution démocratique et populaire, (RDP) promotrice di una politica estera incentrata sull’ antimperialismo, operando in particolare la lotta per la riduzione del o debito, avendo sul piano interno nazionalizzato tutte le terre e minerali e la ricchezza per evitare il potere e l'influenza del FMI e della Banca mondiale finalizzata a combattere la corruzione, promuovendo il rimboschimento, la lotta contro la fame, e faracendo dell'istruzione e della sanità principali priorità nazionali.
Indica e crea nel 1983 come strumento principale di attuazione della Révolution démocratique et populaire i  Comités de Défense de la Révolution invitando tutto il popolo a parteciparvi “…al fine di prender attivamente parte alla grande lotta patriottica del CNR e per evitare che i nostri nemici qui che all'estero danneggino la nostra gente.
I Comitati Sankara, vennero modellati sui Comités de Defensa de la Revolución di Cuba, una rete di comitati di quartiere in tutta l'isola formati da Fidel Castro nel 1960, sono stati soprannominati da Castro un "sistema collettivo di vigilanza rivoluzionaria"
I CDR burkinabé, tuttavia, surrogando e superando il partito marxista-leninista sempre presente in altre esperienze rivoluzionarie, vennero creati adottando un approccio più ampio operando come e più di un partito rivoluzionario, strumenti di educazione politica e di lotta sul campo destinato a servire come un nuovo fondamento della società, una piattaforma per la mobilitazione popolare avrebbe rivoluzionato la vita in Burkina Faso e ristrutturare il proprio spazio sociale a livello locale: il coinvolgimento del popolo nel governo è stato anche interpretato come "il miglior modo per evitare all'esercito di prendere il potere per sé ",  e come tale i CDR vennero dotati di responsabilità amministrative, economiche e giudiziarie: esattamente un tratto specifico panafricanista che affianca ed integra il suo credo marxista di Sankara.
Un anno dopo il suo insediamento, il 4 agosto 1984, Sankara cambiò il nome del di Alto Volta in  Burkina Faso, che nella lingua more e nella lingua bamanankan, parlate rispettivamente dall'etnia mossi e dell'etnia dioulai, i due idiomi più diffusi nella nazione, significa "la terra degli uomini integri".
Scelse inoltre una nuova bandiera ed un nuovo stemma nazionale, ambedue ispirati a motivi rivoluzionari e personalmente scrisse e musicò anche un nuovo inno nazionale: “Une Seule Nuit”. Sullo stemma come sulla valuta, era scritto La patrie ou la mort, nous vaincrons)
"La nostra rivoluzione in Burkina Faso si basa sulla totalità delle esperienze dell'uomo fin dal primo respiro dell'umanità. Vogliamo essere gli eredi di tutte le rivoluzioni del mondo, di tutte le lotte di liberazione dei popoli del terzo mondo. Abbiamo preso la lezioni della Rivoluzione Americana, la Rivoluzione francese ci ha insegnato i diritti dell'uomo. La grande rivoluzione d'Ottobre ha portato la vittoria al proletariato, e ha reso possibile la realizzazione dei sogni di giustizia di Comune di Parigi ". Thomas Sankara, Ottobre 1984
Il governo abolì molti dei poteri che avevano i capi tribù, come il loro diritto a ricevere il pagamento di tributi e lavoro forzato. Il governo di Sankara ha avviò una forma di servizio militare obbligatorio con il SERNAPO (Servizio Nazionale et Populaire). Entrambi erano considerati come un contrappeso al potere dell'esercito.
Migliorare la condizione delle donne è stata una delle più grandi conquiste di Sankara e del suo governo che ha incluso nella compagine un gran numero di donne: una politica senza precedenti nel Sahara ed in Africa. 
Il suo governo ha anche vietato la mutilazione genitale femminile o l'ablazione, il matrimonio forzato e la poligamia;  inoltre, Sankara fu il primo leader africano a nominare donne a posti chiave del governo e attivamente a reclutare anche nell’esercito incoraggiandole a lavorare fuori casa e rimanere a scuola, anche se erano incinte. Sankara promosse la pianificazione familiare e incoraggiò i mariti a partecipare ai sacrifici familiari delle donne e Sankara fu anche il primo governo africano a riconoscere pubblicamente l'AIDS come una grave minaccia per l'Africa
Nel dicembre 1985 il Burkina Faso organizzò un censimento della popolazione durante il censimento dei campi Fula che vennero infiltrati da agenti misteriosi. Gli addetti bukinabé per errore sconfinarono in Mali, causando l'ira dei vertici di Stato del Paese maliano, che fecero pressione su Sankara.
Le ostilità sfociarono in un conflitto, noto come "Guerra di Natale", che durò cinque giorni e che causò 100 morti, per lo più vittime civili, uccisi da una bomba lanciato sul mercato di Ouahigouya da aerei Mig di maliani nella città di Ouahigouya. Dopo gli sforzi dei leader africani fecero pressione sul  Mali e su Sankara e tornò la pace.
Dopo numerosi attacchi al presidente francese Mitterand, reo di appoggiare il governo di Pieter Willem Botha in Sudafrica, e dopo aver rifiutato l'appoggio militare al golpista liberiano Charles Taylor, Sankara venne ucciso il 15 ottobre 1987 insieme a dodici ufficiali (Noufou Sawadogo, Amadé Sawadogo, Abdoulaye Guem, Der Somda, Wallilaye Ouédraogo, Emmanuel Bationo, Paténema Soré, Frédéric Kiemdé, Bonaventure Compaoré, Paulin Bamouni, Christophe Saba, Sibiri Zagré), in un colpo di Stato organizzato dall'ex-compagno d'armi e collaboratore Blaise Compaoré con l'appoggio di Francia, Stati Uniti d'America e militari liberiani.
Dopo il colpo di stato e anche se si sapeva che Sankara  era, alcuni CDR operarano una resistenza armata contro l’esercito golpista per diversi giorni.
Compaoré, (che si apprestava di lì a breve a ripudiare tutta l'eredità politica di Sankara sciogliendo il Conseil National de la Révolution, dismettendo tra l’altro le nazionalizzazioni e riportando il Paese sotto la morsa del Fondo monetario internazionale, ecc.), subito dopo il suo golpe aveva fatto smembrare e seppellire rapidamente il corpo di Sankara in una tomba anonima ad Ouagadougou, mentre la vedova di Thomas e i due figli, temendo per la propria vita erano stati costretti a fuggiti dal paese. Ttuttavia in occasione del ventennale della sua morte la tomba è stata ricostruita e abbellita dai familiari, salvo poi essere danneggiata dai miliziani pro-Compaoré
Nell’aprile 2006 il Comitato per i Diritti Umani dell’ONU, a cui si è appellato a nome della famiglia il Collettivo Giuridico della Campagna Internazionale Giustizia per Thomas Sankara (CIJS), diede ragione ai ricorrenti e ordinò allo Stato burkinabé di fare chiarezza sulla morte di Thomas Sankara, di assicurare alla famiglia una giustizia imparziale, di rettificare il suo certificato di morte, di provare il luogo della sua sepoltura, di indennizzare la famiglia per il trauma subito e di divulgare pubblicamente le decisioni del comitato. Tuttavia, il 21 aprile 2008 il Comitato per i Diritti Umani dell’ONU chiuse il fascicolo senza muovere ulteriori inchieste.
       
                      


                                   Carlo O. Gori

















                                                                                                            

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