"Lotta continua" quotidiano (1972-1982)
Carlo Onofrio Gori
Sessantotto e dintorni. Quotidiani. Post precedenti:
"La Sinistra": http://goriblogstoria360.blogspot.it/2012/12/carlo-o-gori-sessantotto-e-dintorni.html
"Ottobre": http://goriblogstoria360.blogspot.it/2012/12/ottobre-vita-eff-ieri-forse-ancor-piu.html
"Quotidiano dei lavoratori": http://goriblogstoria360.blogspot.it/2013/03/carlo-o-gori-storia-sessantotto-e.html
Riprendo ancora qui il discorso sui quotidiani
pubblicati da forze politiche "a sinistra del PCI", con particolare
riferimento all'anno 1979, quando ai partiti (all'esterno detti
"partitini") della cosiddetta "ultrasinistra" facevano
riferimento ben cinque quotidiani.
Come ho detto nel post precedente, il n. 3 su questo
argomento (vd.), non ho più usato, storicizzando, per indicare la forza
politica di riferimento di tali pubblicazioni di quell'anno il termine
"gruppo", o francesizzando, "gruppuscolo" oppure
"movimento", in molti casi validi per anni precedenti, perché nel
1979, seguendo una schema organizzativo, più o meno rigidamente leninista, tali
raggruppamenti si erano, alcuni ormai da tempo, altri partendo da periodi
più recenti, ormai definiti e qualificati come "partito". Ugualmente,
nel caso, non può più, correttamente, esser adoperato il precedente e
largamente abusato aggettivo di "extraparlamentare, in quanto tutte
tali forze, qualcuna autonomamente, altre, fra loro, in coalizione,
partecipavano in quel tempo alle elezioni politiche e/o amministrative .
In questo blog, nel post del 1 dicembre 2012 ho
postato una mia scheda (pubblicata nel libro Attilio Mangano, Le Riviste
degli Anni Settanta: gruppi, movimenti e conflitti sociali, ,
Bolsena-Pistoia, Massari editore-CDP Pistoia, 1998) relativa al
quotidiano "Ottobre" pubblicato dal Partito Comunista d'Italia (m-l)
(vd. link sotto) e lo stesso qui ho fatto il 23 dicembre 2012 per il
quotidiano "La Sinistra", pubblicato dal Movimento Lavoratori per il
Socialismo (vd. link sotto), e poi il 25 marzo 2013, per il “Quotidiano dei lavoratori”, pubblicato da Avanguardia
Operaia (vd. link sotto. Tutti quotidiani... "nati e morti" nel
1979.
Proseguo qui soffermandomi su un altro quotidiano di
quel tempo, questo, oltremodo noto e "durevole" (1972-1982)
"Lotta continua" promosso dall’omonima organizzazione politica che
dal 1969 al 1972 aveva pubblicato un settimanale con lo stesso titolo.
Come
nel caso della precedente scheda sul "Quotidiano dei
lavoratori", mentre la parte della descrizione bibliografica è mia, come
del resto accade in tutte le schede pubblicate nel libro sopracitato, non è mia
la susseguente scheda storica, compilata in questo caso da Roberto Niccolai,
che quindi riguardo a quella sua parte, qui sotto cito. (COG)
“Nel
'72 il settimanale Lotta Continua diventava quotidiano dichiarando nel primo
numero «vogliamo fare un giornale che sia leggibile sia dagli operai che dagli
studenti, sia dalle massaie che dai braccianti». Un proposito che si affiancava
alla volontà di fornire un 'adeguata informazione alternativa che si ponesse
contro quella che veniva definita "la menzogna ufficiale".
Il
quotidiano, che rappresentava la "linea" dell'organizzazione omonima,
riusciva bene a coniugare le due precedenti esigenze, grazie al fatto che LC,
sin dal suo inizio, aveva dimostrato grande interesse verso settori normalmente
trascurati dai partiti tradizionali. I carcerati, i militari, gli inquilini, il
sottoproletariato meridionale erano infatti alcuni ambiti sui cui il gruppo di
Adriano Sofri lavorava già da anni, pubblicando anche giornali "di
settore" come “Proletari in divisa”, “Mo' che il tempo s'avvicina” fino a “Processo
Valpreda”. Il quotidiano, composto da molte foto, da disegni, dai fumetti di
Gasparazzo disegnati da Roberto Zamarin e da titoli di grande presa emotiva,
rappresentò sino alla fine del '76 "l'organo ufficiale dell'organizzazione
omonima".
Il
successo di Lotta Continua, il gruppo della Nuova Sinistra con il maggior
numero di militanti, era da rintracciarsi nella sua capacità di assimilare i
movimenti sociali e i gruppi locali di eterogenea provenienza. Sin dall'inizio
Lotta Continua rappresentò più un fatto sociale che un fenomeno politico: in
essa prevaleva l'aspetto dell'insubordinazione, dell' insofferenza per le
gerarchie e per l'ordine costituito fino al ribellismo spontaneo. Questi
fattori necessitavano di grande flessibilità tattica così da poter recepire
ogni novità sociale. Lo spontaneismo di LC andava di pari passo con un certo
eclettismo e quindi non deve creare nessuno stupore il fatto, per esempio, che
la stessa organizzazione e lo stesso quotidiano, che "gridavano" contro
gli altri gruppi della Nuova Sinistra perché "moderati" o troppo
vicini al Pci, nel '75 decidessero di dare indicazione di voto proprio per il
Partito Comunista Italiano anziché partecipare al cartello elettorale di
Democrazia Proletaria.
Una
scelta che venne ribaltata pochi mesi dopo per le elezioni politiche del '76:
Lotta Continua decideva di partecipare a DP inserendo i propri candidati negli
ultimi posti della lista perché più riconoscibili. Sul quotidiano forte fu la
propaganda elettorale, tanto da presentare giornalmente in prima pagina il
simbolo di Democrazia Proletaria.
Convinta
come gli altri gruppi di Nuova Sinistra che sarebbe giunta l'ora di un governo
delle sinistre retto dal Pci, ma appoggiato da una forte Democrazia Proletaria,
vide infrangere questa speranza di fronte ai soli 550.000 voti, l'l,5%, e ai 6
deputati di cui uno di LC.
Nel
novembre dello stesso anno Lotta Continua teneva il suo 2° Congresso e - a
causa della sconfitta sommata all'implosione di un'organizzazione incapace di
mantenere nello stesso "contenitore" settori diversi come femministe,
operai, studenti, servizio d' ordine- decideva di "abituarsi a convivere
con il terremoto" sciogliendosi nel "movimento"; una piccola
minoranza non ne accettava l'esito e proseguiva l'esperienza politica
denominandosi "Lotta Continua per il comunismo".
Il
quotidiano “Lotta continua” continuava il suo percorso restando punto di
riferimento della diversificata area di LC e diventando "organo di movimento".
Negli
anni successivi diveniva anche luogo di discussione e di riflessione: famose le
numerose lettere ricevute, che riflettevano sul senso della militanza, della
politica, riscoprendo il privato per troppi anni tralasciato in favore del
collettivo. Il quotidiano, che nel '77 assunse un formato tabloid, continuò il
suo percorso dando spazio ai temi generati dall' emarginazione, dall'eroina,
dalla repressione" fino a quelli della sessualità e della qualità della
vita.
Cessò
le pubblicazioni nel 1982. L'anno successivo alcuni ex redattori ed ex
militanti di LC accettarono la proposta e le "offerte" del PSI che
aprì la breve stagione del giornale “Reporter”. (RN.)”
LOTTA
continua: giornale quotidiano. _ A. l, n. 1(11 apr. 1972)-a. 11, n. 115 (5 nov.
1982). -Roma: Lotta continua, 1972-1982. - 58 cm
Dir. resp.: Adele Cambria; poi: Fulvio Grimaldi, Agostino Bevilacqua, Marcello Galeotti, Enrico Deaglio. - Il form. varia: 43 cm.
Dir. resp.: Adele Cambria; poi: Fulvio Grimaldi, Agostino Bevilacqua, Marcello Galeotti, Enrico Deaglio. - Il form. varia: 43 cm.
l
(1972)-11 (1982).
Carlo Onofrio Gori
Questo articolo è riproducibile parzialmente o totalmente previo consenso o citazione esplicita dell'Autore.
Pubblicato in (pp.
246-247):
Attilio Mangano, Le Riviste degli Anni
Settanta: gruppi, movimenti e conflitti sociali, a cura di Giorgio Lima (e con la collaborazione di Valerio
Bartoloni, Berlinghiero Nuonarrori, Maria Letizia Borelli, Daniele Briganti,
Roberto Costa, Giuseppe De Masi, Fabrizia Fagnani, Diego Giachetti, Carlo
Onofrio Gori, Lucia Innocenti, Roberto Massari, Roberto Niccolai, Sara
Pampaloni, Giorgio Sacchetti, Antonio Schina, Massimo Varengo), Bolsena-Pistoia,
Massari editore-CDP Pistoia, 1998.
Sessantotto e dintorni. Quotidiani. Post precedenti:
"La Sinistra": http://goriblogstoria360.blogspot.it/2012/12/carlo-o-gori-sessantotto-e-dintorni.html
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