Una
storia vecchia: le guerre “democratiche” provocate dall’ “esterno”…
Cose scomode per i benpensanti "occidental-mediatizzati", ma che per onestà vanno dette: sono queste ciniche e cicliche "operazioni", con
effetti sanguinosi, che vengono "da lontano"....come ad es. successe quando,
dopo la caduta del Muro, vollero "dall'esterno" dare un non indifferente "contributo" (nel caso soprattutto da parte di un "forte" Paese europeo e anche da ... “OltreTevere”) per far dividere la Jugoslavia (dove è vero, N.B., preesistenti problemi di parità fra
repubbliche della Federazione c'erano) provocando così una terribile guerra
etnico-religiosa, un mattatoio (e lo
stesso, su altro piano, è successo anche nell'ex-Unione Sovietica), ...ora qui in Siria
(dove, N.B., sotto Assad preesistenti problemi di democrazia c'erano...) e con la scusa delle
"primavere arabe", hanno (Usa-Nato (in particolare Francia e Gran Bretagna), Stati
Golfo&C.) sfruttato questi pacificamente risolvibili problemi per dar
vita ad un altro mattatoio, un conflitto etnico-religioso (sunniti contro tutti
gli altri: sciiti, alawiti, cristiani, drusi, ecc. ) e così hanno finito per
favorire non tanto la democrazia, ma il terrorismo internazionale jihadista col
quale loro stessi, apprendisti stregoni, dovranno poi fare i conti...ma…mal voluto….non è mai troppo. Infatti non capisco perché l'occidente debba combattere il jihadismo in Afghanistan e da altre parti mentre ora cerchi con tutti i mezzi di alimentare in jihadismo in Siria favorendo e armando i nemici di Assad che in gran parte sono i jihadisti...
Ho
già pubblicato qui su Goriblogstoria360 qualcosa in merito e cito ora questo
articolo ripreso da FB.
COG
“Siria. Fallito il piano di distruggere lo Stato?
“Siria. Fallito il piano di distruggere lo Stato?
Il
piano di destabilizzare la Siria e farla collassare come Stato, varato ormai
più di due anni fa, può dirsi fallito. Dopo due anni è quindi tempo di bilanci:
la guerra siriana è davvero una guerra civile?
La
cosiddetta “guerra civile” siriana è stata scatenata ormai più di due anni fa e
ha già lasciato sul terreno più di 80.000 morti. Come mai allora, dopo due anni
di guerra civile e di proteste contro il governo che i media occidentali ci
dicono essere di massa, il governo di Assad è ancora saldamente padrone del
terreno? Le ultime indicazioni, come sottolineato da Gordon Duff su PressTv,
sembrano suggerire che la destabilizzazione della Siria sia sostanzialmente
fallita, e questo perchè non si tratterebbe di una guerra civile, come al
contrario sostengono i media. Turchia, Israele, Arabia Saudita e altri paesi
hanno finanziato a piene mani l’opposizione armata, cercando di dividere il
paese lungo le linee di faglia delle divisioni settarie e politiche.
Attualmente in Siria i ribelli utilizzano munizioni e veicoli israeliani, armi
americane, tutte prove che siamo di fronte non tanto a una “Primavera Araba”,
quanto a una vera e propria aggressione a un Paese sovrano. Secondo Duff ci
sarebbero anche prove inconfutabili, come video e file audio, che mostrerebbero
i ribelli compiere atti indicibili contro civili siriani. Uno dei motivi di
questo attacco alla Siria è sicuramente collegato al ruolo strategico nel
Mediterraneo orientale di Damasco. Molti analisti hanno sottolineato come le
attenzioni degli Stati Uniti, negli ultimi tempi, si siano focalizzate
sull’Iran e sul Golfo Persico, sostanzialmente allentando la presa sul
Mediterraneo, una volta considerato alla stregua di un “lago americano”. Questo
ha implicato che gli americani siano stati allontanati dal Mediterraneo per
abbracciare i sogni di allungare le mani sull’Oceano Indiano. I media
continuano da anni ormai a preparare l’opinione pubblica alla guerra con
l’Iran, guardacaso alleato di vecchia data di Damasco. Anche l’Iraq è stato
sconvolto dalla violenza settaria, e, guarda un pò, anche a Baghdad sono i
sunniti ad aver cominciato a destabilizzare il governo sciita, sciita come
Teheran. Secondo molti analisti quindi si tratterebbe di una guerra globale
lanciata contro la presenza economica e culturale della Repubblica Islamica in
Medio Oriente, una guerra da cominciare sul campo solo dopo aver spazzato via
la Siria, alleato di Teheran troppo vicino a Israele per essere tollerato. Ma
le cose non sono andate come previsto dagli analisti americani dal momento che
dopo oltre due anni Damasco continua a resistere, mantenendo pressochè integra
la propria capacità bellica sul terreno e il controllo di larghe parti
strategiche del territorio. Con la vittoria di Qusayr, strategica roccaforte
dei ribelli sulla strada per il Libano, l’esercito siriano ha inoltre assestato
un colpo durissimo alle opposizioni siriane, facendo sostanzialmente buttare
milioni di dollari ai paesi che li hanno fin qui supportati. Negli ultimi mesi
inoltre a Damasco sarebbero arrivate nuove armi russe che, combinate con
l’ingresso di migliaia di miliziani di Hezbollah in Siria, hanno cambiato il
rapporto di forze, facendo arretrare i ribelli in tutto il Paese. Pochi sanno
che Israele nei mesi scorsi ha speso parecchi soldi per fortificare le alture
del Golan, al confine con la Siria, e ora secondo alcune indiscrezioni proprio
il Golan sarebbe diventata una nuova base delle operazioni ribelli assieme al
regno di Giordania. Come se non bastasse Assad dispone ora dei temibili missili
russi Iskander, batterie di missili protetti da sistemi di difesa missilistici
che renderebbero troppo dispendiosa una guerra aperta di Israele nei confronti
di Damasco in quanto comporterebbe costi inaccettabili in vite umane per Tel
Aviv. Da qui la decisione di provare a destabilizzare Damasco dall’interno, ma
fino a ora tutti i piani sono miseramente falliti. Per questo motivo sono molti
a pensare che dietro alla guerra alla Siria ci sia un piano preordinato da
tempo, un piano che prevede il collasso della Siria e la destabilizzazione di
altri paesi come Iraq, Afghanistan e Pakistan, per completare l’accerchiamento
intorno al grande nemico, l’Iran. Finora il piano è proceduto a gonfie vele,
solo Damasco starebbe mettendo i bastoni tra le ruote, resistendo più del dovuto.”
Tratto
da sito FB: "Faranno il Deserto e lo chiameranno Pace"
vd. anche: http://goriblogstoria360.blogspot.it/2013/05/politica-internazionale-sulla-siria.html
vd. anche: http://goriblogstoria360.blogspot.it/2013/05/politica-internazionale-sulla-siria.html
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