domenica 18 novembre 2012

Carlo O. Gori. Guerra civile spagnola 1936-1939


Spagna: guerra civile 1936-1939

Nel 2006, come del resto in anni precedenti e successivi, ideai e creai per la Biblioteca Forteguerriana di Pistoia (la nuova Biblioteca San Giorgio verrà poi inaugurata nell’aprile del 2007) alcuni percorsi di lettura che ci venivano suggeriti da alcune ricorrenze storiche, curando acquisti di novità librarie uscite per queste occasioni e colmando lacune relativi a pubblicazioni significative uscite negli anni precedenti e non presenti a quel momento nelle collezioni della Biblioteca. Ugualmente curai i depliants promozionali di questi avvenimenti e pubblicazioni.
Riporto qui sotto quello uscito nel 2006 in occasione dell’anniversario dell’inizio della Guerra di Spagna del 1936. Oggi non avrei altro da aggiungere a quello che ho sinteticamente scritto in quell’occasione, salvo una leggera modifica al finale suggerita dalla presente crisi economica-finanziaria, prevenutaci dagli Stati Uniti dal 2008, nella quale la Spagna, del resto unitamente ad altri Paesi europei come anche il nostro, attualmente si dibatte.
“Spagna: guerra civile 1936-1939. 70° anniversario. Per le vivissime passioni e la violenta faziosità che suscitò e per il coinvolgimento ideologico che contrassegnò i due schieramenti contrapposti, la guerra civile di Spagna fu un conflitto ben diverso da tutti gli altri.
Le sue origini risiedono nelle ingiustizie sociali che da secoli affliggevano questo Paese. Spinto dalle pressioni dei movimenti più radicali il nuovo governo del fronte popolare, composto dai partiti della sinistra, laico-borghesi ed autonomisti catalani, baschi e galiziani (Republicanos), che aveva vinto di misura le elezioni del 1936, avviò un programma (abolizione del latifondo, introduzione del divorzio, confisca dei beni ecclesiastici, ecc.) che avrebbe dovuto rapidamente trasformare una società semimedievale in una democrazia ultramoderna: tutto questo diede adito a una serie di violenze e attentati da ambo le parti, che culminò nel luglio 1936  nella sollevazione di gran parte dei vertici militari appoggiati dai partiti della destra: falangisti (i fascisti spagnoli), monarchico-carlisti e cattolici tradizionalisti (Nacionales).
Ne scaturì una feroce guerra fra quest’ultimi ed il governo legittimo della Repubblica che, oltre le operazioni militari, degenerò in una inaudita mattanza di civili alla quale l'Europa guardò inorridita. Nei territori controllati dai governativi venne tra l’altro perseguitata (con l’eccezione del clero basco, schieratosi con la repubblica) la Chiesa cattolica, tradizionale sostenitrice del latifondo e della conservazione, mentre nelle zone conquistate dai nazionalisti venne estirpato l’associazionismo politico-sindacale popolare e democratico.
L'Italia fascista e la Germania nazista schierarono proprie truppe a fianco del generale Franco, capo degli insorti nazionalisti, mentre migliaia di volontari antifascisti (fra i quali molti italiani) affluirono in territorio iberico per costituire le Brigate internazionali. Il governo legittimo, stante l'ambigua neutralità delle democrazie occidentali,  trovò concreto aiuto in mezzi e materiali soltanto nell'Unione Sovietica che così acquisì influenza determinante finendo per trasformare il conflitto spagnolo, agli occhi di parte dell'opinione pubblica europea, da guerra tra democrazia e fascismo in guerra tra fascismo e comunismo.
Ugualmente, col tempo, si produsse una sanguinosa frattura all’interno del fronte repubblicano fra quei partiti (comunisti, socialisti moderati e centro-sinistra borghese) che, appoggiati dall’Urss,  vedevano come unico obiettivo prioritario la vittoria della guerra e chi (anarchici – che godevano di un notevole seguito popolare - filotrotskisti del Poum e socialisti massimalisti) voleva introdurre nel contempo misure economico-sociali di carattere collettivistico.La repressione attuata dai filosovietici contro delle forze dell’”ultrasinistra”  si estese poi, verso il finire della guerra, contro tutti coloro che mal sopportavano l’influenza  staliniana, provocando come reazione, nel marzo 1939,  il colpo di stato repubblicano-borghese del colonnello Casado.
Anche per l’esplodere di queste laceranti divisioni interne la Repubblica, dopo quasi tre estenuanti e duri anni di guerra, nell'aprile 1939 collassò e venne definitivamente sconfitta. Franco occupò così tutta la Spagna, proseguendo nella sua opera di capillare repressione delle forze antifasciste ed imponendo una dura dittatura di tipo fascista che si protrarrà fino alla sua morte avvenuta nel 1975. Le ripercussioni politiche ed emotive della guerra civile spagnola andranno ben oltre i confini della nazione: a seconda dei punti di vista sarà considerata una guerra tra tirannia e democrazia, fascismo e libertà, cattolicesimo e bolscevismo o comunismo e civiltà,  ed in seguito guardata anche come un'anteprima della seconda guerra mondiale.
Il numero complessivo delle vittime delle guerra civile è stato a lungo dibattuto, con stime che vanno dalle 500.000 ad un milione di. persone. Molti artisti ed intellettuali spagnoli vennero uccisi o costretti all'esilio L'economia del Paese ebbe bisogno di decenni per pervenire allo straordinario recupero ed alla crescita odierna che fa della Spagna uno dei paesi all’avanguardia in Europa."

                                      



                                       Carlo Onofrio Gori   



Carlo Gori - Carlo O. Gori - Carlo Onofrio Gori

Questo articolo è riproducibile parzialmente o totalmente previo consenso o citazione esplicita dell'Autore.









                                               

Publicado en 2006 aniversario del inicio de la Guerra Civil Española de 1936. Hoy no tengo mucho que añadir a lo que he escrito brevemente, en esta ocasión, a excepción de una ligera modificación a la final sugerida por la actual crisis económica y financiera, prevenutaci los Estados Unidos en 2008, contra la cual  España, así como la nuestra Italia, y el resto de otros países europeos está luchando actualmente."España: la Guerra Civil 1936-1939. 70 aniversario. Para pasiones más vivas y el faccionalismo violento inspirado y la participación ideológica que marcó los dos lados opuestos, la Guerra Civil Española fue un conflicto muy diferente de todos los demás.Sus orígenes se encuentran en las injusticias sociales que aquejaban a este país desde hace siglos. Impulsado por la presión de los movimientos más radicales, el nuevo gobierno del Frente Popular, integrado por los partidos de izquierda, seculares separatistas burguesas y catalán, euskera y gallego (Republicanos), que habían ganado la medida en que las elecciones de 1936, inició un programa (abolición de fincas, la introducción del divorcio, la confiscación de los bienes eclesiásticos, etc) que rápidamente se transforman una sociedad en un ultramoderno semimedievale democracia:. todo esto dio lugar a una serie de ataques y violencia en ambos lados, que culminó en el levantamiento de julio 1936 de la mayoría de los militares apoyados por los partidos de derechas: falangistas (los fascistas españoles)-monárquicos carlistas y católicos tradicionalistas (Nacionales).El resultado fue una guerra feroz entre éstos y el gobierno legítimo de la República, así como las operaciones militares, degeneró en una matanza sin precedentes de la población civil que Europa miraba horrorizado. En los territorios controlados por el gobierno fue perseguido entre sí (con la excepción del clero vasco, schieratosi con la república), la Iglesia Católica, partidario tradicional de la masa y la conservación, mientras que en las zonas conquistadas por los nacionalistas fue erradicada y asociaciones políticas unión popular y democrático.nLa Italia fascista y la Alemania nazi reunió a sus tropas en el lado del general Franco, jefe de los insurgentes nacionalistas, mientras que miles de antifascistas voluntarios (incluyendo muchos italianos) fluyeron en el territorio ibérico para formar las Brigadas Internacionales. El gobierno legítimo, dada la ambigua neutralidad de las democracias occidentales, encontró ayuda concreta en los equipos y materiales a fin de que sólo la Unión Soviética adquirió influencia decisiva eventualmente transformar el conflicto español, a los ojos de la opinión pública europea, la guerra entre la democracia y el fascismo en la guerra entre el fascismo y el comunismo. Del mismo modo, con el tiempo, produjo una ruptura sangrienta dentro del frente republicano entre las partes (comunistas, socialistas y burgueses moderados de centro-izquierda), quien, apoyado por la URSS, considerado como el único objetivo de la victoria de la guerra y que (anarquistas - que gozaba de considerable seguimiento popular - filotrotskisti el POUM y los socialistas maximalistas) quiso introducir al mismo tiempo mide la represión de carácter socio-económico collettivistico.La por los soviéticos contra las fuerzas de la "ultra-izquierda" y luego se extendió hacia el final de la guerra contra todos aquellos que resentían la influencia de Stalin, causando una reacción, en marzo de 1939, el golpe de Estado burgués republicano coronel Casado.
Por la explosión de estas divisiones internas desgarrando la República, después de casi tres años de guerra difícil y agotador, se derrumbó en abril de 1939 y fue finalmente derrotado. Franco tardó tanto en toda España, continuando con su labor de represión generalizada de las fuerzas anti-fascistas y la imposición de una férrea dictadura de tipo fascista que duraría hasta su muerte en 1975. Las repercusiones políticas y emocionales de la guerra civil española irá mucho más allá de las fronteras de la nación en función de su punto de vista se considera una guerra entre la democracia y la tiranía, el fascismo y la libertad, el catolicismo y el comunismo o bolchevismo y civilizaciones, y luego vio como Una vista previa de la segunda guerra mundial. El número total de víctimas de la guerra civil ha sido durante mucho tiempo objeto de debate, que se estima entre 500.000 y un millón. personas. Muchos artistas e intelectuales españoles fueron asesinados u obligados a exiliarse La economía del país necesitan décadas para llegar a la extraordinaria recuperación y crecimiento que hoy convierte a España en uno de los países líderes en Europa ".
                                                                                                                                                                                "carlo gori"

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