venerdì 18 settembre 2015

Golpe in Burkina Faso: continuano le pratiche neocolonialiste francesi in Africa ?

Neocolonialismo francese in Africa ?

Esempio, in questi giorni  - secondo alcuni avvertiti commentatori di vicende internazionali - del riproporsi di comuni e inveterate pratiche di mantenimento del neo-colonialismo francese in Africa: Burkina Faso, colpo di stato (appunto probabilmente promosso dai francesi...) dei militari della guardia presidenziale fedeli all'ex presidente-dittatore Compaorè (nella foto qui con Hollande), destituito un anno fa (2) (https://www.youtube.com/watch?v=g-vPnNbYbswda un moto popolare e rovescia l'attuale pre­si­dente della tran­si­zione Kafando che doveva portare il Paese alle prime ele­zione demo­cra­ti­che dopo 30 anni di dit­ta­tura: la gioventù burkinabè chiede aiuto su Facebook. Vedremo nei prossimi giorni come si svilupperà questa preoccupante situazione che nuovamente  investe un Paese dell'Africa francofona. 
Blaise Compaorè fu il traditore che nel 1987 organizzò il golpe (con l'appoggio di Francia, Stati Uniti d'America e militari liberiani) che rovesciò il governo del grande rivoluzionario panafricano Thomas Sankara (1949-1987) e uccise l'ex-compagno d'armi di cui era stretto collaboratore.
Volete in soldoni, e fra tanti,un esempio di pratiche neocolonialiste francesi in Africa? La vicina Costa d'Avorio, il principale produttore mondiale di cacao, ottenne l'indipendenza nel 1960 sostanzialmente a patto che vendesse il cacao esclusivamente alla Francia al prezzo stabilito dai francesi con la conseguenza (ad es.) che in tutta la Costa d'Avorio (ripeto: il principale produttore mondiale di cacao!!!) non esiste ancora oggi una sola fabbrica di cioccolata e che se uno vuol mangiarne lì una barretta deve mangiare esclusivamente la cioccolata importata solo dalla Francia al prezzo (alto) voluto dai francesi. Qualche anno fa un governo ivoriano liberamente eletto cercò di mettere in discussione questo stato di cose, ma i francesi - era presidente Sarkosi, ma anche con Hollande cambiano i fattori ma il prodotto non cambia - riuscirono a farsi dare un mandato dell'Onu "per riportare l'ordine nel Paese" https://www.youtube.com/watch?v=qT59Whjfu7w
Il governo ivoriano liberamente eletto venne rovesciato oltre che dai francesi anche con l'aiuto, appunto, dei militari del Burkina Faso del dittatore Compaorè al soldo dei francesi. Thomas Sankara venne ucciso perchè voleva cambiare questo stato di cose. Quando si pensa alle odierne "emigrazioni selvagge" dall''Africa in Europa, bisogna pensare anche a questo stato di cose. E quello che è accaduto in Costa d'Avorio accade in vari paesi francofoni ex-colonie, come, appunto, continua ad accadere oggi in Burkina. 
                                                                               
                                                                        COG

Note: 

1)  http://www.polisblog.it/post/358113/burkina-faso-colpo-di-stato-militare-saltano-le-elezioni

2) Centinaia di migliaia di persone in Burkina Faso hanno costretto il vecchio capo filo-imperialista, presidente Blaise Compaore, a rassegnare le dimissioni con manifestazioni di massa e rivolte in diverse città del Paese dell’Africa occidentale. Compaore prese il potere con un colpo di Stato, supportato dai francesi, il 15 ottobre 1987, contro il leader rivoluzionario pan-africanista e socialista Capitano Thomas Sankara. Diversi partiti e movimenti politici che cercano di recuperare l’eredità di Sankara erano assai presenti nei disordini culminati il 30 ottobre, quando migliaia di persone assaltarono il palazzo del parlamento incendiandolo. Il corpo legislativo aveva deciso di votare una mozione per estendere i 27 anni di dominio di Compaoré, che pur essendo un militare ha più volte assunto la carica da candidato civile. Compaore ha cercato di riaffermare la sua autorità rifiutando di dimettersi formalmente dalla presidenza fino alla sera del 31 ottobre, quando il Generale Honore Traore annunciava, dopo la rivolta del 30 ottobre, di assumere il potere e sciogliere il parlamento. Immediatamente i militanti dei vari partiti di opposizione hanno iniziato ad opporsi a Traore. Il giorno seguente, 1 novembre, un altro leader militare pretendeva la carica. Questa volta è il tenente colonnello Isaac Zida, vicecomandante della guardia presidenziale. Le notizie dal Burkina Faso affermano che i militari hanno approvato la guida di Zida. Dopo l’incontro con i diplomatici stranieri, il 3 novembre, Zida ha detto che l’esercito cederà il potere a un’autorità di transizione civile vicina al popolo. Se il capo militare non passa rapidamente a questo proposito, ci potrebbero essere altre violente agitazioni. Le masse chiedono il ritorno al governo civile. Il 1 novembre le forze di opposizione avevano indetto una grande mobilitazione per il 2 novembre, per esigere che Zida ceda il potere. Migliaia sono scesi in piazza e si sono riuniti davanti la stazione televisiva nazionale (RTB) nella capitale Ouagadougou. I manifestanti tentavano di entrare negli studi televisivi, ma furono fermati dall’esercito. I soldati avevano sparato uccidendo una persona. Le notizie indicano che il leader dell’opposizione, signora Saran Sereme, era nella stazione televisiva dicendo che lei e un generale erano pronti a guidare un team di transizione. Sereme poi ha negato tale affermazione e ha detto che vi era stata portata con la forza. L’esercito continuava a sottolineare, il 3 novembre, che non vuole il potere, ma creare le condizioni per una transizione graduale al controllo civile. Tuttavia, le forze di opposizione chiedono un rapido cambio verso figure non militari alla guida del Paese. Il portavoce dell’esercito Barry Auguste ha detto che, a seguito degli scontri del 2 novembre, che “l’esercito non vuole il potere. Ma l’anarchia deve essere fermata. Ogni violazione sarà punita con la massima energia“, in riferimento alla sparatoria alla stazione televisiva. Poi il 2 novembre, dopo aver lasciato gli studi di RTB, la folla si recava a Place de la Nation, dove i tumulti del 30 ottobre provocarono l’assalto al parlamento. Le forze militari hanno eretto barricate per impedire ai manifestanti di avvicinarsi al luogo incendiato. Il Burkina Faso maggiore produttore d’oro in Africa. Storicamente il Burkina Faso, già noto come Alto Volta, era conosciuto come uno Stato agricolo. Negli ultimi anni la produzione di oro e altri minerali come granito, marmo, fosfato, cemento, dolomite e pomice s’è accelerata. Allo stato attuale il Burkina Faso è il quarto maggiore produttore di oro in Africa, con almeno sei grandi miniere in funzione. Tuttavia, le entrate generate dall’esportazione di oro e altri minerali non vengono suddivise presso la maggioranza dei lavoratori, contadini e giovani. Il tasso ufficiale di disoccupazione è del 77 per cento e il Paese è 183.mo su 186 dell’indice del tenore di vita mondiale. Il Burkina Faso ha ancora stretti legami con l’ex potenza coloniale francese. Parigi ha usato il Paese come retrovia delle operazioni contro i ribelli nel nord del Mali. Gli stretti legami con l’industria mineraria non hanno dato alcun beneficiato alla popolazione del Paese. Una delle principali aziende coinvolte nell’estrazione è l’Orezone Gold Corporation di Ottawa, Canada. In uno studio del 2011 dell’Orezone si osserva che il Burkina Faso è al sesto posto come potenziale per la produzione di minerali, compreso l’oro. Orezone è presente nel Paese dalla fine degli anni ’90. Nell’analisi dell’Orezone del 2011 si afferma che: “Abbiamo riconosciuto l’enorme potenziale del Burkina Faso 15 anni fa, quando abbiamo iniziato a esplorare la zona. Anche se abbiamo scoperto più di 10 milioni di once di oro fino ad oggi, e ci aspettiamo di aprire nuove miniere d’oro nei prossimi anni, riteniamo di aver appena scalfito la superficie in termini di potenziale reale. I risultati dell’indagine dimostrano l’impegno nel Burkina Faso nel creare un clima favorevole agli investimenti di aziende come Orezone Gold, e siamo lieti di lavorare in questo Paese“. (Orezone.com, 2011) . I recenti disordini nel Paese avrebbero sospeso la produzione d’oro. Orezone ha rilasciato una dichiarazione il 3 novembre indicando di seguire da vicino la situazione politica alla luce degli interessi economici nel Paese. Il comunicato pubblicato sul suo sito dice che “Orezone Gold Corporation ha bloccato temporaneamente le attività in Burkina Faso fino a quando la situazione politica nel Paese si sarà stabilizzata. Tutto il personale è al sicuro e seguito“. (Orezone.com, 3 novembre) La stessa dichiarazione continua: “Anche se la zona intorno a Bomboré era relativamente calma durante i recenti eventi, atti di vandalismo secondario si sono verificati nel campo Bomboré nel fine settimana. Il nostro staff e la comunità locale di Bomboré, compresi polizia e rappresentanti locali, sono stati di grande aiuto riguardo la sicurezza dei nostri dipendenti, del campo e dei nostri sforzi per continuare a sviluppare il progetto; per questo ne siamo grati”.
L’eredità di Sankara é ancora attuale. Durante la sua presidenza, il Capitano Thomas Sankara (1983-1987), leader del Burkina Faso, sostenne la cancellazione del debito internazionale che gli Stati africani sono obbligati a pagare a causa del retaggio del colonialismo e del neocolonialismo. Sankara avviò politiche volte alla produzione locale di cotone e altre materie prime per il consumo interno. Il Burkina Faso non ha sbocchi sul mare, ed è essenziale sviluppare legami commerciali in collaborazione con i Paesi confinanti. Tuttavia, gli imperativi delle multinazionali degli Stati imperialisti è sfruttare le risorse naturali e il lavoro degli Stati africani, senza migliore le condizioni della maggioranza delle popolazioni di questi Paesi. Sankara tentò di costruire organizzazioni di massa e gruppi di studio marxisti nel Paese. I suoi sforzi furono compromessi dalla Francia e del suo principale alleato regionale dell’epoca, la Costa d’Avorio allora guidata dal presidente Felix Houphouet-Boigny. Negli ultimi mesi, agitazioni e scioperi della classe operaia sono aumentati in Africa occidentale. In Ghana, a sud del Burkina Faso, uno sciopero generale ha riguardato lavoratori del petrolio, maestri ed altri dipendenti del settore pubblico, avviando azioni legali da parte del governo per costringere i lavoratori a ritornare al lavoro. Ghana e Burkina Faso sono stati lodati per l’aumento dei tassi di crescita economica. Tuttavia, se i profitti derivanti dalla produzione di oro e altri minerali strategici non sono condivisi con il popolo, classe operaia e gioventù continueranno a manifestare e a scioperare contro il dominio neo-coloniale. 
Abayomi Azikiwe Global Research, 4 novembre 2014




            
                            
                Carlo Onofrio Gori




Su Sankara vd. qui mio precedente articolo: http://goriblogstoria360.blogspot.it/2013/10/co-gori-onore-al-comandante-thomas.html









Filmati 








https://www.youtube.com/watch?v=W8Dg5a-FlW0

https://www.youtube.com/watch?v=GPCNq-T7yDY





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