giovedì 10 settembre 2015

La Siria e ..."i russi"... per "dirla tutta"...

La Siria e ..."i russi"...

Per riassumere e per "dirla tutta": in molte delle attuali e scandalizzate notizie di fonte occidentale circa "i russi in Siria", si scopre l'acqua calda: ci si dimentica di sottolineare che i russi sono in Siria già dai tempi dell'Urss, avendo due basi a Tartous e Latakia, per inciso in piena regione (di cui sono le due città principali) abitata quasi esclusivamente dall'evoluto gruppo religioso alawita (musulmani di lontana derivazione sciita considerati al di fuori dell' Islam dalla maggioranza sunnita), l'unica  regione relativamente tranquilla nella Siria d'oggi,  a cui appartiene la famiglia Assad al potere in Siria  dal 1971 quando il col. Hafez Assad  (padre dell'attuale Presidente  Bashar Assad) riuscì a prendere il controllo del progressista e preminente Partito Baath siriano ed a giungere così alla Presidenza del Paese e appunto concedendo, tra l'altro, quelle basi ai sovietici.
Penso che la cosiddetta "primavera araba" di Siria che ha portato la devastante guerra in quel Paese sia stata provocata in gran parte dall'esterno dando armi e "fiato" a preesistenti (ma di per sé sostanzialmente impotenti) opposizioni locali - come nel caso poi del Maidan di Kiev e nel caso libico - da parte degli Usa (soprattutto da alcuni inamovibili "poteri forti" impermeabili a qualsiasi cambiamento presidenziale di quel Paese e della finanza internazionale) e di altri, proprio per "sloggiare" dalla Siria i russi - come dall'Ucraina il legittimo governo filo-russo - e finendo nel caso siriano per "istituire" l'Isis, tra l'altro - a parte le centinaia di migliaia di morti in quel Paese - finendo oggi, di conseguenza, per alimentare fortemente uno dei più grandi flussi migratori visti nella Storia.
Secondo me l'unica "novità vera" d'oggi infatti sarebbe costituita solo dalla partecipazione, diretta e massiccia, e per me auspicabile, di truppe russe ai combattimenti a fianco delle truppe di Assad ed il conseguente invio ed uso da parte anche di quest'ultime di armi di ultimissima generazione.
Su questo però si attendono notizie più consistenti visto che ufficialmente i russi, dal canto loro, smentiscono, ma, come ho detto, non troverei niente da scandalizzarmi: l'Isis ed il terrorismo islamista contiguo, vanno combattuti ed in Occidente nessuno si decide veramente a farlo ed inoltre si spiazzerebbe da parte russa l'equivoco del presunto preannunciato intervento anti-Isis di Francia e GB (o se si preferisce UK) che - sulla falsariga di quanto hanno già fatto i Turchi di Erdogan nei confronti dei Curdi - farebbero finta di combattere l'Isis, ma nella realtà combatterebbero Assad (dittatore forse, ma nel suo Paese fattore di equilibrio: era ed è appoggiato a tutt'oggi dalle comunità alawita, sciita, drusa, cristiana, curda e di parte di quella sunnita) che attualmente, insieme alle milizie iraniane e sciite ed ai Curdi, è l'unico che combatte veramente l'Isis ed il terrorismo islamista.
E meno male che anche in Occidente qualcuno (Grecia e Austria), ma solo ora, a quanto pare, se ne sta accorgendo: 


http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=8&pg=12589

Possibile che per il resto dell'Occidente, a quanto pare, il "problema vero" laggiù, sia ancora, non tanto quello dei tagliagole islamisti del Califfato e dintorni, quanto quello di Assad e Putin???


P.S. 

L’attuale “clamorosa”  disponibilità della signora Merkel verso i profughi siriani, come ho già scritto su FB, è per me inquadrabile nella categoria della "carità pelosa" (in Germania hanno, per il loro mercato, secondo loro stesse stime in giro confermate, bisogno di 2 milioni di manodopera qualificata – che hanno individuato nei siriani – e che ora al loro interno non hanno. 

Questa preferenza tedesca per i profughi di guerra siriani rispetto a tutti gli altri migranti provenienti da paesi diversi, siriani scampati, è bene sottolinearlo, ad una devastante guerra non voluta da Assad ma imposta e innescata  in quel Paese dall'esterno - indirettamente testimonia, tra l'altro, del buon lavoro svolto nel tempo dal regime socialista baathista siriano in campo scolastico e professionale.


         
                                            


                                       Carlo Onofrio Gori




Questo articolo è riproducibile parzialmente o totalmente previo consenso o citazione esplicita dell'Autore.

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