giovedì 27 dicembre 2012

Carlo O. Gori. Storia. Fascismi. 3. Engelbert Dollfuss fondatore dell' "austrofascismo"


Engelbert Dollfuss: il “piccolo” Cancelliere che fondò l’ “Austrofascismo

Com’è noto la Germania nazista il 13 marzo 1938  invase l’Austria , ma alcuni dimenticano che Hitler, ammiratore del fascismo di Mussolini e fondatore del partito nazista (Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei), con l'Anschluss non abolì una democrazia, ma annesse un Paese che da cinque anni stava vivendo un’esperienza politica totalitaria, definita “austrofascismo”, che solo pochi anni prima era stata ispirata ed appoggiata dallo stesso Mussolini.
Il realizzatore dell’“austrofascismo” fu il politico Engelbert Dollfuss. Nato a Texingtal il 4 ottobre 1892, piccolo proprietario terriero, entrò nella vita politica dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale e la dissoluzione dell'Impero austro-ungarico. Era uno dei principali esponenti del Partito cristiano-sociale e divenne Cancelliere il 10 maggio 1932, dopo avere ricoperto nel 1927, nel 1930 e nel 1932 rispettivamente le cariche di direttore della Camera di agricoltura della Bassa Austria, di presidente delle Ferrovie federali e di ministro dell'Agricoltura.
Quando ormai una buona fetta dell'elettorato cristiano-sociale cominciava a propendere per l'instaurazione di un regime fascista, Dollfuss divenne sempre più incline a tendenze corporative ed autoritarie operando per instaurare in Austria un regime clerico-fascista. In questo si ispirò  e giovò all'estero del potente  appoggio del fondatore e del capo del fascismo Benito Mussolini (frequentissimi saranno gli incontri fra i due sia in Austria che in Italia) e in Patria del movimento paramilitare cattolico della “Heimwehr” sorto in Austria nel 1918 e composto prevalentemente da ceti medi rurali per difendere la neonata Repubblica austriaca dal pericolo socialdemocratico e, dalle rivendicazioni della minoranza slovena in Carinzia. In effetti all'apparato paramilitare del partito cattolico dei  cristiano-sociali può essere fatta risalire la vera origine dell’austrofascismo, infatti gli Heimwehren nel loro "giuramento di Korneuburg", del 18 maggio del 1930 condannarono "la lotta di classe marxista"  le "riforme liberal-capitaliste" e il sistema multipartitico e parlamentare dell'Occidente individuando il “nemico” non solo nel relativamente piccolo partito comunista austriaco (Kommunistische Partei Österreichs KPÖ), ma anche e soprattutto nella potente opposizione socialdemocratica del Sozialdemokratische Arbeiterpartei Österreichs (SDAPÖ) che dal 1919 governava la capitale Vienna, detta “Rotes Wien” (Vienna la rossa), sede di un peculiare esperimento amministrativo “austromarxista” sul quale torneremo qui in seguito.  
Ideologicamente, quindi, l'austrofascismo, pur contrapponendosi in ambito di destra e su un piano inizialmente “concorrenziale” ai nazisti austriaci, favorevoli all’unificazione con la Germania, operò una sintesi fra il fascismo e l’esperienza fascista italiana ed il cattolicesimo conservatore austriaco.
Ispiratore della politica del cancelliere Dollfuss, fisicamente piccolo (a Vienna lo bollavano con l’appellativo Millimetternich, fusione di parole che accostava il cognome dell'ex statista austriaco Klemens von Metternich con l'aggettivo "millimetrico"), fu quindi Benito Mussolini e le tappe dell'esecuzione di questo disegno saranno: la fondazione, con l'aiuto del principe Ernst Rüdiger Starhemberg (una figura storicamente interessante sulla quale qui meriterebbe tornare) del Fronte Patriottico (Vaterländische Front, VF) partito politico di stampo fascista che basandosi sugli Heimwehren raccoglieva numerose sigle della estrema destra politica; la sospensione (marzo  1933) delle prerogative del Parlamento; lo scioglimento  (maggio 1933)  del Partito comunista a cui fece seguito la sanguinosa repressione, (operata dalla Heimwehr in collaborazione con le forze armate e anche col neonato partito nazista austriaco) dello sciopero generale insurrezionale messo in atto con l'intervento delle milizie operaie socialdemocratiche dello “Schutzbund” e che culminò nell'impiccagione di alcuni tra i principali organizzatori quali Koloman Wallisch, Joseph Stanek, Georg Weissel e Karl Münichreiter e nella messa al bando dell'intero movimento operaio (12-16 febbraio 1934); infine la promulgazione di una nuova Costituzione Corporativa (1° maggio 1934), che sancì la cancellazione delle superstiti istituzioni democratiche ed il consolidamento della dittatura clerico-fascista.
Dollfuss in politica estera, ovviamente, si legò strettamente al governo fascista italiano, con il proposito di difendere in tal modo l'indipendenza austriaca contro le mire annessionistiche della Germania di Hitler,  salito al potere il 30 gennaio 1933, e il 17 marzo 1934 a Roma siglò per conto dell'Austria i cosiddetti "Protocolli di Roma", un'intesa a tre fra Austria, Italia e Ungheria, che prevedevano sia facilitazioni doganali fra i tre Paesi contraenti che una collaborazione militare.
Ma le cose precipitarono il 25 luglio 1934: mentre Dollfuss si preparava ad incontrare ancora una volta Mussolini, che era in vacanza a Riccione, i nazionalsocialisti austriaci, su ispirazione di Berlino, tentarono di impadronirsi del potere riuscendo, in un primo momento, ad occupare alcuni edifici pubblici ed a penetrate nella Cancelleria.
Vediamo come andò: Dollfuss stava presiedendo il Consiglio dei ministri quando arrivò un grosso corteo di automobili con a bordo uomini che indossavano la divisa dell'esercito austriaco. Dollfuss pensò che i nuovi arrivati fossero i rinforzi della guardia. invece erano 150 congiurati nazisti che mettendosi a sparare all’impazzata occuparono facilmente la Cancelleria e poi anche la radio annunciando le dimissioni del Cancelliere, che colpito al collo stava morendo senza che nessun medico lo soccorresse. Nonostante la morte di Dollfuss, tuttavia, il moto nazista fallì. 
La sera stessa le autorità governative austriache ripresero il controllo della situazione ed il 29 luglio si formò un nuovo Governo sotto la presidenza dell'ex ministro della Pubblica Istruzione Kurt Schuschnigg.e i capi della congiura nazista Otto Planetta e Franz Holzweber vennero poi condannati a morte.
Mussolini non ebbe esitazioni nell'attribuire l'attentato al dittatore tedesco e  diede personalmente l'annuncio alla vedova di Dollfuss, che si trovava ospite presso la sua villa di Riccione con i figli. Mise subito a disposizione del principe Ernst Rüdiger Starhemberg, il responsabile organizzativo del Vaterländische Front che nel maggio del 1934 era stato nominato da Dollfuss vice-cancelliere, e che trascorreva un periodo di vacanza a Venezia, un aereo che gli permise di rientrare a Vienna e di fronteggiare con la sua milizia, e con l'autorizzazione del Presidente della Repubblica Miklas, gli assalitori nazisti. Inoltre Mussolini, con forti dichiarazioni si fece apertamente paladino dell’indipendenza austriaca, ribadì più volte le differenze fra fascismo e nazismo ed ordinò, come monito per Hitler, che quattro divisioni italiane raggiungessero il Brennero. 
Fu questo il momento di maggior attrito tra il fascismo ed il nazionalsocialismo. Dal canto suo Hitler, che alle prime notizie venute da Vienna aveva esultato,  sorpreso dalla reazione italiana e dubbioso di essere già in grado di poter sostenere un conflitto con le potenze dell'Europa occidentale, dichiarò ufficialmente il proprio rammarico per l'uccisione di Dollfuss, declinò ogni responsabilità, sostituì l’ambasciatore a Vienna ed infine “scaricò” i congiurati espellendoli dal partito nazista ed impedendo loro di rifugiarsi in Germania.
A Dollfuss, come s’è detto sopra, successe come cancelliere Kurt Alois von Schuschnigg che mise al bando il Partito Nazista Austriaco, mentre la guida del Vaterländische Front fu assunta dal principe Starhemberg.
Sembrava l’ennesima vittoria dell’austrofascismo, ma sotto la pressione della potente Germania nazista si faceva sempre più forte il dominio politico e culturale dei nazisti austriaci.
Nel 1936 un patto con la Germania riconobbe l'indipendenza dell'Austria, ma la condizionava ad assecondare la Germania in politica estera. Mentre l’Italia fascista di Mussolini si orientava sempre più verso un’alleanza con la Germania nazista, lasciando cadere la protezione dell'Austria quale Stato-cuscinetto, Hitler impose a Schuschnigg di legalizzare nuovamente il Partito Nazista Austriaco e di ammettere i nazisti nei dicasteri chiave del governo e così il suo seguace Seyss-Inquart divenne  Ministro degli Interni (16 febbraio 1938).
Schuschnigg tentò l'ultima carta per impedire l'Anschluss, cercando l'appoggio della Francia e della Gran Bretagna, ma inutilmente, inoltre cercò di indire un referendum popolare sulla questione, consapevole che la maggioranza della popolazione austriaca era contraria all'unione. Allora Hitler, furibondo, inviò un ultimatum a Schuschnigg, dove si chiedevano le sue dimissioni dalla carica di cancelliere e la sua sostituzione con Seyss-Inquart, pena l'invasione militare dell'Austria. 
Schuschnigg cedette, ed il 12 marzo 1938 Seyss-Inquart divenne Cancelliere, ma per un giorno appena: il suo primo ed ultimo atto da cancelliere austriaco fu quello di invitare l'esercito tedesco ad invadere l'Austria ed ad indire un plebiscito pilotato per confermare l'annessione del suo Paese alla Germania nazista. 
Il  Vaterländische Front fu sciolto dai nazisti mentre gli Heimwehren in gran parte finirono per aderire al nazionalsocialismo.
L’Italia fascista che, a causa dell'isolamento da Francia e Inghilterra per le Sanzioni seguite all’invasione dell’Etiopia del 1935-36, stava via via migliorando i rapporti con la Germania che culmineranno poi nell'alleanza siglata il 22 Maggio 1939,  non mostrò questa volta alcuna ostilità all'Anschluss.

                         
                          
                  Carlo Onofrio Gori                                                                     






Carlo Gori - Carlo O. Gori - Carlo Onofrio Gori






Inedito: questo articolo è riproducibile parzialmente o totalmente previo consenso o citazione esplicita dell'Autore.





Della stessa serie pubblicati finora su questo blog:

http://goriblogstoria360.blogspot.it/2013/04/carlo-o-gori-storia-fascismi-4-antonio.html 
http://goriblogstoria360.blogspot.it/2015/07/carlo-o.html











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Statistica di questo blog al 28 dicembre 2012



vd. anche statistiche di historiablogori.archiviosplinder e Goriblostoria su:
 :







lunedì 24 dicembre 2012

C.O. Gori. Politica. Monteide: bilancio d'un anno dopo la caduta del suo governo

Berlusconeide e Monteide: noi, nel 2012-13, tra l'incudine e il martello...


Per dirla tutta...bilanci..."Rigore, crescita, equità.... i tre pilastri" ...questa era la trilogia promessa da Monti più d'un anno fa (vd. link qui sotto) quando andò al governo. 
Certo non era tutta colpa sua ed ha ereditato una situazione non facile, con obblighi imposti da malefatte PdL ed altri.., ma di questa "trilogia", a parte un certo raffreddamento dello spread, s'è visto solo il "rigore" e non certo principalmente verso i super ricchi evasori fiscali, che come ha detto lui "è difficile "prendere" ..(...in tal senso voleva forse"vincere facile".....oppure non voleva "vincere"?), ma verso il ceto medio e medio-basso (ormai in via di distruzione grazie al "rigore"d'impronta teutonico-europeista e a un iperliberismo da far invidia Milton Friedman ) e basso (che era già stato distrutto, arrivando a stento alla terza settimana, dall'accoppiata Berlusconi-Tremonti)). Nel frattempo solo qualche banca è "cresciuta"....Ora che Monti non è più al governo, con la sua "agenda" ripromette le tre suddette cose... promesse dei "due" o "tre" tempi... simili in questo senso formale a quelle, come ormai da altra sponda, speculare e contrario, fa il redivivo e ondivago Berlusca che invece ripromette l'abolizione IMU, e tasse e panzane e lepidezze varie....per ambedue finora vale ancora il vecchio "minesco" canterino motivetto..."parole, parole, parole..."

Berlusconeide e Monteide: zuffa a Destra. Riflessioni. 1. Caro contribuente-elettore del ceto medio, medio-basso e basso, qual è, alla prova dei fatti, e per le tue tasche, a differenza fra l' austera Destra euro-liberal-conservatrice di Monti e la sbracata Destra lassista televisivo-fascio-populistica di Berlusconi? Monti ti dice apertamente che per il tuo bene sarà costretto... a farti del male, ma che lo farà, con equità, a tutti (mentre invece solo tu e quelli come te, non i ricchi, ci rimarranno fregati); Berlusconi dice invece che sempre farà del bene a tutti, mentre invece tu... pagherai, magari in altro modo rispetto a Monti, ma finirai per pagare, e solo i ricchi. specie evasori fiscali, ci guadagneranno. Due modi diversi, ma simili di farci del male: invertendo l'ordine dei fattori il prodotto non cambia e inesorabilmente, con questi due, solo i ricchi si salvano…
Su questo argomento, non tanto tempo fa avevo scritto: Tra i positivi effetti secondari della caduta del Governo Monti è che forse vedremo molto meno in TV (occhio! i giudizi seguenti sono prettamente "politici", e quindi nel diritto d'opoinione, non personali") il "giullare", diciamo pure, il presenzialista "buffone mediatico", sottesegretario Polillo. In effetti non c'era male per un governo di tecnici dedicati all'indefesso lavoro ed al monastico rigore...verso il ceti popolari: costui era sempre in TV!!! Ma dove l'avevano trovato....(come si diceva da regazzi della mia età....nel Tide???!!) Ma o Monti e Fornero...in chiusura d'esercizio ....vendetelo alla Merkel, così lui fa un po' d'esperienza di lavoro all'estero e magari un po' meno gaffes!!!
Ed infine a novembre avevo scritto: Primarie PD...Bersani...Renzi...ecc., grande prova di democrazia, ma molti scommettono, Napolitano in testa, dopo le prossime elezioni sul "dopo-Monti-Monti".
Così spassionatamente ho scritto ad un corrispondente FB che scriveva: "Silvano: ultime......... notizie Monti al 98 %" Ed io ho risposto: "Carlo: ...è (stando nei canoni assegnatici da altri) il "salvifico-ma-devastante"..."effetto secondario Monti"...l'operazione è tecnicamente riuscita....ma il paziente.... è morto...!!! ...tuttavia il ritorno di Monti, e la sua recita del "copione BCE-in-salsa-italiana" finirà per significare l' affossamento definitivo del ceto medio-medio e basso, la cui crescita in altri Paesi fuori zona euro (BRICS) ne sta a significare il decollo economico-sociale, come da noi ai tempi del boom degli anni '60.....e poi a me, proprio a me e quelli come me, per sovrammercato, col nuovo redditometro mi verranno, tramite Blefera, a chiedere: "come mai hai qualche soldino da parte?"... Ca...zoooo!!! Perché, io fesso, li ho risparmiati e non li ho esportati in Svizzera o in altri paradisi fiscali come hanno fatto gli evasori che voi ancora non colpite!" E con quei soldini da parte ci devo ancora aiutare i miei figli che per colpa vostra e di quelli prima di voi qualche problema ce l'hanno, e mi ci devo, ad es. "rifar la bocca" (con quello che costa!), e ancora devo fare anche qualche costosa, ma necessaria ristrutturazione in casa ecc...e allora: non mettete la patrimoniale ai ricchi-ricchi-evasori e.... togliete al disgraziato ...il sangue! Ma io se fossi condotto alla disperazione non mi suiciderei come hanno fatto tanti imprenditori e altri...casomai cercherei, alle strette-strette, in tutti i modi possibili, (io "moderato"...segnatemi fa i "cattivi"!!!) di "suicidare", prima, qualcuno di "loro"! 
Qualcun altro potrà giustamente dirmi: "Perché non mandi affan...lo tutti e non te nei vai all'estero"? Sì, ci ho pensato, ma poi ho concluso che Questo, nel bene o nel male, è il Mio Paese, e che all'estero semmai ci posso volentieri andare, ma per qualche viaggio...
In precedenza avevo scritto: Recupero di un termine ormai in disuso: "Plutocrazia" , (dal greco : "πλούτος", ricchezza, e κρατείν "krateìn" potere) è il predominio nella vita pubblica di individui o gruppi finanziari, o banche che, grazie all'ampia disponibilità di capitali, sono in grado d'influenzare in maniera determinante gli indirizzi politici dei governi...(segue successiva mia considerazione circa l'uso storico e "destro-dittatoriale" del termine - Mussolini, Hitler, ecc. - che anche ne ha determinato oggi... il disuso...ma l'essenza del termine.. oggi...giornata di protesta contro il "rigore" di questa Europa dei banchieri... mi pare permanga...e vada nella sua essenza a 360 gradi ....recuperato!)

                                                                   Carlo Onofrio Gori



Claudio Gerati e Luigi Salvioli piace questo elemento. Claudio Gerati sto' TDC... !!!
Ilde BattistinClaudio GeratiGiovanni Commare e altri 2 Rosalia Pagliuca Antonia Organtini piace questo elemento.
Giovanni Commare Bravo, io farò parte del commando.
Antonella Gaiani Carlino, giuro anch'io farò parte del commando tenuto conto che anch'io ho problemi a rifarmi i denti!
Carlo Onofrio Gori Si, grazie e io fo la conta degli adepti, alla faccia dei casini di Casini & C. e di tutti gli SCELLERATI sostenitori del "dopo-Monti...Monti". E' stato, e non per colpa tutta sua, (l'hanno chiamato) negli ingiusti canoni della BCE, ha raffreddato lo spread ...raffredando noi...e non chi è col culo al caldo nelle Cayman e altri paradisi fiscali...insomma ora di più...da un limone spremuto non lo può legittimamente avere. Conti miei in piazza: ovvero fisco e governativo affondamento sistematico dell'ex-ceto medio che paga le tasse...Antonella Gaiani Caro Carlo, in seguito ad un incidente di mio figlio che conduceva la mia macchina sono pervenute quattro multe di cui due intestatae a lui (guidatore) e due intestate a me (proprietaria della macchina) Mio marito si è recato dai vigili per informazioni e gli è stato detto di pagarne solo due. Nel casino sono state pagate le due multe senza aggiungere i 12 euro di spese per ognuna (tra l'altro scritte in fondo al foglio e in caratteri piccoli)! Questo quattro anni fa. Di recente è arrivata una cartella di circa 270 euro che si riferisce al mancato versamento di 24 euro. Ci siamo informati e ci è stato detto che fare ricorso sarebbe stato inutile. Questa per me non è giustizia ma solo vessazione. Dovrebbero solo vergognarsi!
Carlo Onofrio Gori ...grattano, invece d'andare a svuotare le cambuse, il fondo del barile vuoto per rimanere nei "canoni euro" della BCE: accidenti a chi c'è entrato "prima", e al "come" c'è entrato, e accidenti anche a chi c'è stato "dopo", al "come" c'è stato...e ...ca...zo!!! .accidenti anche a questi tecnocrati-macellai d'ora...e accidenti anche a chi li sostiene!

C.O. Gori. Politica. Berlusconeide, miscellanea dei miei ultimi post su Facebook

A volte ritornano...ma ne facevamo a meno...


Ritorna anche questa volta ...e con una fidanzata...."elettorale"! A questo punto, a giudicare dal prepotente riavvio delle comparsate televisive-Mediaset, mi pare che si presenti, al di là degli amletici va-e-vieni degli ultimi tempi, alle prossime elezioni (nota: impressione che dopo una settimana è sta confermata).
Spunta persino, inedita, una fidanzata "elettorale" che nel "cambio-immagine" tendente a beccare (per chi "abbocca") il voto perbenista e cattolico, dovrebbe "ripulire" il vecchio satiro volpone dalla recente esperienza dei bunga-bunga e nel contempo dovrebbe assicurargli il voto anche di chi , più laicamente, lo ritiene un "ganzo"... visto che s'è messo con una ventenne...
Nel frattempo sul Cavaliere mi scrive poi Susan, olandese di Spagna, e così le ho risposto: Italiaans... "probleem"...Susan, thanks for the video that you have sent to me: si, el Señor de Arcore ha regresado! Toma el pelo a nosotros desde veinte años...aquí hay pruebas que cuando él es jefe de gobierno los lucros y las fortunas de suyas empresas televisivas tienden a aumentar...fortunas personales y de sus amigos...pero non aquellas del País...Ahora en estos dias nos aflige demasiado de sus dépendances televisivas de donde asì justifica las noches bravas ("bunga-bunga", con chicas menores de etad también) en la villa en Arcore; dice: "mi madre fallecida...mi esposa me había dejado...los jueces (comunistas y criminales) adversos ...y yo estaba cansado, solo y abandonado por todos ..." y siempre termina afirmando que... "sacarà los tributos"...
Qui in Italia ....Berlusconi conta per il suo successo sui "furbi" disonesti e "interessati", poi ci sono i suoi servi "peones" che si aspettano dalle sue malefatte e da quelle dei potenti come lui....le briciole...infine ci sono i gonzi che "abboccano" credendo alla verità...delle sue chistes....e dall'altra parte, contro di lui, ci siamo noi...che non siamo come "loro"!
Impressioni televisive di dicembre (2012)....e vecchi ferroviari ricordi. Il Cavaliere ..."E'mi sembra ibbBeeri!" (Trad. dal "pratese": "A me sembra il Becheri"). Allora (fine anni '60) prendevamo il treno a Prato P.ta al Serraglio, alcuni per andare a FI, altri per andare a PT (allora Prato non era ancora PO e non tutte le "superiori" c'erano). Quindi noi, un bel gruppetto, di pendolari salivamo da Prato P.ta Serraglio in treno, verso Pistoia, (poi per l'Università, qualche tempo dopo salirò su quello per Firenze). C'era anche il Becheri che faceva i geometri a PT. Faccia simpatica, gran "paraculo", fisicamente alto e grosso. Nel tragitto verso PT il simpatico Becheri monopolizzava l'attenzione dei presenti, compresi noi, con facezie (spesso insulse), barzellette (spesso "deboli"), lepidezze (vaghe) e.... panzane incredibili. Il Becheri era fisicamente alto e grosso (il Cav. ritratto qui nella foto, "alto e grosso" non lo è "fisicamente", ma per altre cose...) e noi, compagni di scuola, molte volte per convenienza e per non farlo rabbuiare (...era "alto e grosso" e poteva forse diventare "pericoloso" il farlo) lo assecondavamo con approvazioni di testa e, non convinti e in fondo scettici, risolini, ma il bello era che gli altri pendolari occupanti insieme a noi lo scompartimento del treno, molte volte, con nostro sommo, ma silente, stupore, "abboccavano" davvero alle simpatiche panzane del Becheri e ci credevano davvero...forse Fabio P. se ne ricorda ....

Precedente: « vidi un col capo sì di merda lordo / che non parea s' era laico o cherco. » (Dante Alighieri, Inf. XVIII, 116-117) Siamo in Malebolge, seconda bolgia, nello sterco sono tuffati adulatori e lusingatori. Politica: anatomia e fisiologia dell'omm'e merda (in napoletano, ma in senso politico). A volte certi accadimenti politici ci offrono l'occasione, di fare una scolastica "ripassata" circa questa categoria. Prendo il caso del PdL (ma perché alcuni dotti giornalisti in tv si ostinano a dire "della" PdL ??!!). Ritorna il campo "il Capo" (ma non è a lui che qui mi riferisco) che "salva" il suo partito dalle primarie "senza spacchettarlo"...ed all'annuncio, vari suoi parlamentari fanno la corsa,...lap ...lap...,ad appiattirsi per convenienza personale, visto che si tornerà a votare col porcellum, come cagnolini pentiti, sulle decisioni del non più amletico... Capo ritrovato. Molti di questi fino a qualche giorno prima lo avevano anche ampiamente criticato minacciando di procedere per conto proprio. Ebbene questa è per me l' anatomia e fisiologia politica dell'omm'e merda come ci viene offerta (dopo, ad es. la vecchia votazione "Ruby-nipote-di-Mubarak") nell'ultima edizione. Per questo ultimo "peccato", , per quanto riguarda il PdL , da questa puzzolente categoria io salvo: 1. chi ha votato sempre contro Monti malgrado le indicazioni del PdL fossero altre (es. Crosetto e pochi altri/e) 2. Chi ha votato ora a favore di Monti malgrado l'indicazione del Capo fossero mutate (es. Frattini e pochi altri/e) 3. Chi ha voluto le primarie ed ha continuato a volerle es. Meloni e pochi altri/e 4. chi ha sempre sostenuto il Capo anche quando sembrava non dovesse tornare a scendere in campo, es. (ahimé) Santanchè e altri/e. Il resto .a cominciare, mi pare, dai cicchitti, ai laruuusssa-gaspaaarrrri e a tantissimi altri del PdL ecc.. ecc....politicamente...rientrano nella categoria dell'"omm'e (anche le eventuali donne) merda"
Ultima:...Oggettive riflessioni, in campo politico-mediatico e in periodo natalizio: quando il Berlusca trova davanti a sé un intervistatore tv non eccezionale, ma... "normale" come Giletti nell'ultima ennesima e frenetica sua comparsata , questa volta su Rai1 (...e non una/o che oggi segua pedissequamente, come ha fatto la Barbara D'Urso su Canale 5 -  ma si sa lei è "a libro paga" - i dettami che già nel Settecento il barone enciclopedista Paul H.D. d'Holbach espresse nel suo libro "Saggio di strisciare ad uso dei Cortigiani"...), l'oggi ondivago, affaticato, ma storico Paladino dei grandi evasori fiscali, dei falsificatori di bilanci e altro, s'incazza e perde la sua già proverbiale, smagliante, sicurezza...

                                                                       Carlo Onofrio Gori



Claudio Gerati e Emanuel Carfora piace questo elemento.

Ilde BattistinAntonella GaianiMaria Lorello e altri 2 Maria Rosaria De Vivo Fabio Panerai piace questo elemento.
Paolo Chietti Miracolo: è riapparso Capezzone!!!! pensavo fosse estinto....
Antonella Gaiani Carlino sei grande! Io sono con Te!


Fabio Panerai: lo sai che non me lo ricordavo più. appena ho letto il tuo post mi si è aperto un cassetto intero di ricordi.
Vallero Fagioli e Alfredo Duran Decima piace questo elemento.
Maria Paola Vannucchi e Angela Bonadies piace questo elemento.


Carlo Onofrio Gori Ho per errore postato, stavo leggendo lì alcuni commenti, questo post nel Gruppo "Prato e Pistoia. I'che si farà insieme?" e mi sono scusato col promotore Fabio Panerai che già mi aveva gentilmente risposto concordando col contenuto. Lo ringrazio. Senza che niente obiettasse ho provveduto io a rimuovere il tutto e spostarlo sul mio "Diario" FB.
Fabio Panerai e concordo ancora. anzi rivendico la possibilità di proporre temi progressivi anche nei siti territorialisti. Sembra infatti che in alcuni di questi quando ci si occupa dei ricordi delle nostre città sia normale e non politico essere di destra e odiare gli stranieri mentre è scandaloso amare l'integrazione ed essere appena socialdemocratici. non parlo dei siti di pistoia ma di alcuni siti di prato.


Già nel 2011 al periodo dei referendum sull'acqua e altro scrivevo:



Carlo Onofrio Gori. Battiquorum

12 Giugno 2011

 
Fatta! ...ho già votato ...ovviamente 4 SÌ!
Non so come andrà, non so se servirà, ma questi corrotti, ipocriti e ineffabili oligarchi (dal grecooligoi - oλίγοι = pochi - e arché - ἀρχή = potere, comando - insomma un governo di un gruppo ristretto di persone che pensano soprattutto ai propri interessi) non avranno mai la mia approvazione!
So che il voto non basta e che in mille diverse situazioni di vero disagio occorre far sentire, insieme, forte e alta, la propria voce in molti altri modi. Comunque... no al “dittatore” che ci ha “fregato” (vedi The Economist: Berlusconi,“L'uomo che ha fregato un intero paese”!). Dittatore non “formale”, ma “sostanziale”, in virtù del fatto che ha potuto avere la maggioranza grazie anche ad una “sinistra dabbene” e “interessata” che gli ha permesso a suo tempo di poter governare conservando tutti intatti i propri “mezzi di manipolazione di massa”.
                                     Carlo Onofrio Gori

in:



C.O. Gori. Politica. Uruguay. "Pepe" Mujica, un vero Presidente


"Pepe" Mujica, il Presidente...ma dell'Uruguay...

Auguri di Buon Natale e Buone Feste al Presidente "Pepe" Mujica. 
Purtroppo per noi....non è italiano, come il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che malgrado la crisi economica che colpisce soprattutto i ceti popolari...s'è aumentato lo stipendio (vd. link), ma è il Presidente della Repubblica dell'Uruguay, dove, tra l'altro, circa la metà della popolazione, come del resto nella vicina Argentina, è d'origine italiana. 
Mujica devolve gran parte del suo stipendio ai poveri, vive in una modesta casa di Montevideo invece che nel palazzo presidenziale dove ha fatto anche ospitare alcuni sfrattati della Capitale-metropoli di Montevideo, non ha auto blu, ma guida personalmente il suo vecchio "maggiolino", ecc. ecc. 
Quando lo sono venuto a sapere, mi sono documentato ed è, incredibilmente, vero! 
Mujica ha tra l'altro affermato: "Mi chiamano il presidente più povero del mondo, ma io non mi sento povero. I poveri sono coloro che lavorano solo per cercare di mantenere uno stile di vita costoso e vogliono sempre di più. E’ una questione di libertà. Se non si dispone di molti beni allora non c'è bisogno di lavorare per tutta la vita come uno schiavo per sostenerli, e si ha più tempo per se stessi." 
Ma Pepe è stato in gioventù tupamaro, dirà qualche provinciale "moderato" benpensante italiano con la puzza al naso, (a me ciò non fa alcun "senso": Pepe ha lottato con i mezzi che allora gli erano consentiti per la giustizia sociale del suo popolo ed è stato anche in galera...tanto di cappello!!!) ed io risponderei a questa suddetta eventuale e misera obiezione con un bel: "ecchissenefrega"....oggi, qui, contano i fatti!!! 
Bravo "Pepe", di nuovo tanti Auguri a Te ed al tuo Popolo!!!
....Oggi come oggi lui dimostra che si può far politica anche così, "nel" popolo e "col popolo. Quanta differenza dai "nostri" politici!!!

                                                                 Carlo Onofrio Gori



Chi è Pepe Mujica, il "nostro" Presidente. Da it.Wikipedia: 


"José Alberto "Pepe" Mujica Cordano (Montevideo, 20 maggio 1935) è un politico uruguaiano, conosciuto pubblicamente come Pepe Mujica, Senatore della Repubblica e Presidente. Il suo mandato è iniziato il 1º marzo 2010.
Con un passato da guerrigliero ai tempi della dittatura, è stato eletto come deputato, senatore ed infine tra il 2005 ed il 2008 ha ricoperto la carica di ministro "de Ganadería, Agricultura y Pesca". È stato il leader della corrente del Movimento di Partecipazione Popolare, settore maggioritario del Frente Amplio delle sinistre fino alle sue dimissioni avvenute il 24 maggio 2009. Il 30 novembre 2009 ha vinto le elezioni presidenziali, battendo al ballottaggio Luis Alberto Lacalle.
Dal 2005 è sposato con la senatrice leader storico del MPP Lucia Topolansky a seguito di una lunga convivenza. È vegetariano.
Mujica riceve dallo stato uruguaiano un appannaggio di 12.000 dollari al mese per il suo lavoro alla guida del paese, ma ne dona circa il 90% a favore di Organizzazioni non governative ed a persone bisognose. La sua automobile è un Maggiolino degli anni '70. Vive in una piccola fattoria nella periferia di Montevideo. Il resto del suo stipendio è circa di 1.500 dollari; in un'intervista il presidente ha dichiarato: "Questi soldi mi devono bastare perché ci sono molti Uruguaiani che vivono con molto meno!"
                                                      

http://it.ibtimes.com/articles/39060/20121130/napolitano-si-aumenta-lo-stipendio.htm


20/6/12
Texto del discurso pronunciado por José Mujica, Presidente de la República del Uruguay, en la cumbre Río+20

Autoridades presentes de todas la latitudes y organismos, muchas gracias. Muchas gracias al pueblo de Brasil y a su Sra. Presidenta, Dilma Rousseff. Muchas gracias a la buena fe que, seguramente, han manifestado todos los oradores que me precedieron.
Expresamos la íntima voluntad como gobernantes de acompañar todos los acuerdos que, esta, nuestra pobre humanidad, pueda suscribir.
Sin embargo, permítasenos hacer algunas preguntas en voz alta. Toda la tarde se ha hablado del desarrollo sustentable. De sacar las inmensas masas de la pobreza.
¿Qué es lo que aletea en nuestras cabezas? ¿El modelo de desarrollo y de consumo, que es el actual de las sociedades ricas? Me hago esta pregunta: ¿qué le pasaría a este planeta si los hindúes tuvieran la misma proporción de autos por familia que tienen los alemanes?
¿Cuánto oxígeno nos quedaría para poder respirar? Más claro: ¿Tiene el mundo hoy los elementos materiales como para hacer posible que 7 mil u 8 mil millones de personas puedan tener el mismo grado de consumo y de despilfarro que tienen las más opulentas sociedades occidentales? ¿Será eso posible? ¿O tendremos que darnos algún día, otro tipo de discusión? Porque hemos creado esta civilización en la que estamos: hija del mercado, hija de la competencia y que ha deparado un progreso material portentoso y explosivo. Pero la economía de mercado ha creado sociedades de mercado. Y nos ha deparado esta globalización, que significa mirar por todo el planeta.
¿Estamos gobernando la globalización o la globalización nos gobierna a nosotros? ¿Es posible hablar de solidaridad y de que “estamos todos juntos” en una economía basada en la competencia despiadada? ¿Hasta dónde llega nuestra fraternidad?
No digo nada de esto para negar la importancia de este evento. Por el contrario: el desafío que tenemos por delante es de una magnitud de carácter colosal y la gran crisis no es ecológica, es política.
El hombre no gobierna hoy a las fuerzas que ha desatado, sino que las fuerzas que ha desatado gobiernan al hombre. Y a la vida. Porque no venimos al planeta para desarrollarnos solamente, así, en general.
Venimos al planeta para ser felices. Porque la vida es corta y se nos va. Y ningún bien vale como la vida y esto es lo elemental. Pero si la vida se me va a escapar, trabajando y trabajando para consumir un “plus” y la sociedad de consumo es el motor, -porque, en definitiva, si se paraliza el consumo, se detiene la economía, y si se detiene la economía, aparece el fantasma del estancamiento para cada uno de nosotros- pero ese hiper consumo es el que está agrediendo al planeta. Y tienen que generar ese hiper consumo, cosa de que las cosas duren poco, porque hay que vender mucho. Y una lamparita eléctrica, entonces, no puede durar más de 1000 horas encendida. ¡Pero hay lamparitas que pueden durar 100 mil horas encendidas! Pero esas no se pueden hacer porque el problema es el mercado, porque tenemos que trabajar y tenemos que sostener una civilización del “úselo y tírelo”, y así estamos en un círculo vicioso.
Estos son problemas de carácter político que nos están indicando que es hora de empezar a luchar por otra cultura.
No se trata de plantearnos el volver a la época del hombre de las cavernas, ni de tener un “monumento al atraso”. Pero no podemos seguir, indefinidamente, gobernados por el mercado, sino que tenemos que gobernar al mercado.
Por ello digo, en mi humilde manera de pensar, que el problema que tenemos es de carácter político. Los viejos pensadores –Epicúreo, Séneca o incluso los Aymaras- definían: “pobre no es el que tiene poco sino el que necesita infinitamente mucho, y desea más y más”. Esta es una clave de carácter cultural.
Entonces, voy a saludar el esfuerzo y los acuerdos que se hacen. Y los voy acompañar, como gobernante. Sé que algunas cosas de las que estoy diciendo, “rechinan”. Pero tenemos que darnos cuenta que la crisis del agua y de la agresión al medio ambiente no es la causa.
La causa es el modelo de civilización que hemos montado. Y lo que tenemos que revisar es nuestra forma de vivir.
Pertenezco a un pequeño país muy bien dotado de recursos naturales para vivir. En mi país hay poco más de 3 millones de habitantes. Pero hay unos 13 millones de vacas, de las mejores del mundo. Y unos 8 o 10 millones de estupendas ovejas. Mi país es exportador de comida, de lácteos, de carne. Es una penillanura y casi el 90% de su territorio es aprovechable.
Mis compañeros trabajadores, lucharon mucho por las 8 horas de trabajo. Y ahora están consiguiendo las 6 horas. Pero el que tiene 6 horas, se consigue dos trabajos; por lo tanto, trabaja más que antes. ¿Por qué? Porque tiene que pagar una cantidad de cuotas: la moto, el auto, y pague cuotas y cuotas y cuando se quiere acordar, es un viejo reumático –como yo- al que se le fue la vida.
Y uno se hace esta pregunta: ¿ese es el destino de la vida humana? Estas cosas que digo son muy elementales: el desarrollo no puede ser en contra de la felicidad. Tiene que ser a favor de la felicidad humana; del amor arriba de la Tierra, de las relaciones humanas, del cuidado a los hijos, de tener amigos, de tener lo elemental.
Precisamente, porque ese es el tesoro más importante que tenemos, la felicidad. Cuando luchamos por el medio ambiente, tenemos que recordar que el primer elemento del medio ambiente se llama felicidad humana.

Publicadas por Jesus Hubert a la/s 22:38




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