domenica 16 marzo 2014

C.O.Gori. Il "global-liberalismo" e "questa" Europa-liberista, né liberale, né libertaria, né giusta...

Il "global-liberalismo" e "questa" Europa-liberista, né liberale, né libertaria, né giusta...

Se guardiamo anche un po' più in là del nostro "cortile di casa" penso che la distruzione della classe media (che di per sé abbraccia una vasta gamma sociale) sia oggi l'obiettivo del liberismo finanziario imperante (una degenerazione del liberalismo), delle ricette UE della Troika e dell'FMI e quant'altro, Tutto ciò, risulta evidente dall'aumento della forbice dei redditi a livello planetario fra gli straordinari guadagni del 10% circa dell'upper class e il progressivo impoverimento del 90% circa del resto (guardare ad es. qui in Italia il noto caso dei guadagni odierni di un manager Fiat come Marchionne rispetto agli stipendi medi dei suoi dipendenti e fare il conto con quello che erano nella percentuale di questo rapporto, i guadagni un suo lontano predecessore lo storico manager Fiat del Dopoguerra, Valletta). 
In tal senso penso che oggi, molti di noi - anche quelli non proprio poveri - percepiscano anche fisicamente, da parte di quel 10%, non solo un menefreghismo funzionale al loro "accaparramento", ma anche un fastidio crescente per le difficoltà altrui, tra l'altro, da molti di loro, a noi procurate, insomma di un "odio di classe alla rovescia". 
Dai dati a livello internazionale, si stanno salvando solo quei paesi emergenti, come ad es. il Brasile, che pur accettando un modello capitalista di sviluppo cercano di contemperare con misure sociali gli effetti nefasti del liberismo finanziario e delle "ricette internazionali", e nei quali, dati alla mano, la classe media sta crescendo. Insomma qui in Italia le sinistre ad anche i sindacati a suo tempo indubbiamente "ci hanno messo del suo", forse per scarsamente intelligente duttilità, ma indubbiamente i problemi, sono "a monte" e son "globali".

Per questo, ...mirando al benessere nazionale comune, oggi negli anni 2000, della storia e delle sue interpretazioni, di fatti in giro per il mondo e di valori ed eventi "contrapposti", penso che, fra Sinistra, tutto quello che c'è in mezzo, e Destra, se ne possa discutere, con reciproco profitto, nelle conferenze e convegni, in articoli, sul web, e quant'altro, ma sulle cose concrete occorra procedere diversamente. Oggi c'è una crisi molto forte che colpisce la maggioranza della popolazione italiana e che non discrimina fra destra e sinistra, fra cattolici e laici, e quant'altro: si tratta del 90% della popolazione che in misura maggiore a minore, cmq. "soffre", e di un altro 10% (fra loro anche chi proviene da sinistra, beninteso...) che se la stra-gode e stra-frega sempre più...e spesso a severo danno del resto della Nazione...ecco appunto che oggi, il "divide et impera" serve solo a loro...a quel 10%...a "quelli" interessano molto le "guerre fra poveri" a comunque fra gente destinata - dalla Troika e del FMI - a diventar tale...

             
                                                      


                         COG

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