"...si muore bene in silenzio..."
L'altra sera Venerdì 14 ottobre nel mio intervento alla Conferenza sulla III
Guerra d'Indipendenza (vd. post precedente) ho voluto ricordare , oltre al
1866, altre date che si potevano ricollegare a questo 2016 per
scadenze d'anniversario. Fra queste una che riguarda ancora l’Austria i nostri
problemi storici con quel nostro confinante a Nord-Est. Beninteso niente contro
quel Paese nel quale qualche volta ho avuto il piacere di trascorrere ottime
vacanze, di vedere bei posti paesaggistici e storici e di esser stato ben
trattato dai suoi cittadini, invero molto meglio di quanto sia stato a volte trattato
qui in Alto Adige, Italia, dai cittadini locali di lingua tedesca, benché sono
contento che in pace si siano in qualche modo politicamente e giuridicamente
sanati con reciproca soddisfazione, vecchi ed annosi contenziosi.
Si tratta di due date: il 20 settembre del 1956
e il 9 settembre 1966 e si tratta della nostra frontiera naturale al Brennero,
ristabilita con la guerra nostra vittoriosa del 1915-1918.
Tempo fa pubblicai in altra occasione una foto
(qui in questo post FB riprodotta sulla sinistra del collage, mentre sulla destra sono riprodotti
i caduti di Cima Vallona) del 1945 dei paracadutisti del Gruppo di
Combattimento (divisione) Folgore, dell'esercito di liberazione che
ristabilivano la frontiera al Brennero. Ma la faccenda non era finita. Anni
dopo assistemmo a trentadue anni di guerriglia, dal 20 settembre del 1956 al 30
ottobre del 1988: 361 attentati con esplosivi, raffiche di mitra e mine
antiuomo. Ventuno morti, di cui 15 fra militari e forze dell'ordine (paracadutisti,
alpini, finanziari, poliziotti, carabinieri, ecc.), due cittadini comuni e
quattro terroristi, dilaniati dagli ordigni che loro stessi stavano
predisponendo. E poi 57 feriti: 24 rappresentanti delle forze
armate e dell'ordine, 33 fra i privati cittadini. Sono le cifre ufficiali del
terrorismo in Alto Adige. 17 le sentenze passate in giudicato: la magistratura
italiana ha condannato 157 persone, di cui 103 sudtirolesi, 40 austriaci e 14 tedechi
della Repubblica federale: in larga parte aderenti al gruppo sciovinista e neonazista
tedesco Befreiungsausschuss Südtirol.
Ecco in questo ottobre 2016 voglio ricordare
tutti i caduti italiani (onore a loro per sempre) oggi dimenticati
"...Tanto, ma tanto silenzio lì intorno, non fa paura, si muore bene in
silenzio..." nella difesa del confine del Brennero ed in particolare, in questi giorni di questo 2016, i finanzieri
di guardia alla frontiera morti il 9 settembre 1966 nella strage di Malga Sasso
(Bolzano) trascrivendo qui sotto nel mio primo commento una canzone (Brennero
'66) che a loro dedicò in quell'anno il gruppo canoro pop dei Pooh. “Ora / non
senti nessuna voce / fra gli echi della sera. / Tanto, ma tanto silenzio lì
intorno / non fa paura / si muore bene in silenzio. / E una campana tra i monti
/ racconta alla gente lontana / di te
che sei morto per niente lassù. / Nella tua casa / di pietra bruciata / non han
mai visto la neve. / Ora sul muro / è rimasta soltanto / quella tua foto / stringevi
in mano il fucile. / E una campana in
paese / racconta a una donna che piange / di quel tuo fucile che non servì a niente.
/ T'hanno ammazzato / quasi per gioco / per dimostrare alla gente / che tra
quei monti / la voce del tempo / degli uomini uccisi / non deve contare più
niente. / E la campana un po’ triste / che a te sembra tanto lontana / potrebbe
tacere / e lasciare il silenzio per te.” BRENNERO '66 (Testo. Musica e Voce:
Roby Facchinetti (https://www.youtube.com/watch?v=35xbDCQQyIM).
Successivamente Francesco Guccini sull'emozione dell'attentato dinamitardo scriverà poi "Cima Vallona" /qui sotto il testo, cantata da Caterina Caselli (https://www.youtube.com/watch?v=ZssokI9aaW4 ): “ Ci fu un tuono secco però non pioveva, / un lampo di fuoco da terra veniva. / E l'eco veloce si sparse lontano riempiendo di fumo le valli ed il piano./ Ma il vento quel giorno era dolce e veloce /
Successivamente Francesco Guccini sull'emozione dell'attentato dinamitardo scriverà poi "Cima Vallona" /qui sotto il testo, cantata da Caterina Caselli (https://www.youtube.com/watch?v=ZssokI9aaW4 ): “ Ci fu un tuono secco però non pioveva, / un lampo di fuoco da terra veniva. / E l'eco veloce si sparse lontano riempiendo di fumo le valli ed il piano./ Ma il vento quel giorno era dolce e veloce /
portò via quel fumo ogni grido e ogni voce, / e
là sulla cima il silenzio tornava / e tutto tranquillo di nuovo sembrava. / Tornò dell'estate il rumore leggero / tornarono
i falchi a volare nel cielo. / Restarono i quattro che a terra straziati / guardando
quel cielo con gli occhi sbarrati. / Guardando le nubi vicine lassù / con occhi
che ormai non vedevano più, / l'odore di morte era in quella giornata / soltanto
una grande bestemmia insensata. / portate dei fiori, portate parole,/ portate
canzoni, portategli il sole, / portate ogni cosa che serva per loro / a fare
più dolce il sereno riposo. / Portategli il vostro sincero rimpianto, / portategli
il vostro ricordo soltanto, / che sappiano loro che sono partiti / che noi
tutti noi siam rimasti feriti. / Portategli i fiori, portategli il sole, / un
bacio di donna, un ricordo d'amore. / Chi sa maledire o chi sa pregare / quei
quattro ragazzi dovrà ricordare. / Voglio
saper se la mano assassina / che ha mosso la terra, che ha messo la mina,/ sa
stringere un'altra, se sa accarezzare/ se
quella d'un uomo può ancora sembrare. “
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