martedì 1 gennaio 2013

C.O. Gori. Attualità e Storia. Esperienze socialiste. Venezuela. Hugo Chavez

Il Venezuela e Chavez


Il 31 dicembre, come ha informato il vicepresidente venezuelano, Nicolas Maduro, suo successore designato nell'ambito del Partido Socialista Unido de Venezuela, permangono ancora  precarie le condizioni del Presidente venezuelano  Hugo Chavez dopo le complicazioni in seguito ad un'ennesima operazione subita all'Avana volta a contrastare il tumore che da un anno lo ha colpito. 
Non si sa se Chavez sarà in condizioni di presentarsi a Caracas al giuramento del prossimo 10 gennaio che lo dovrebbe riconsacrare alla presidenza dopo le recenti elezioni da lui ampiamente vinte, al che, sembra, dovrebbero ripetersi. Comunque da parte mia sinceri auguri a Hugo Chavez!
Sul "fenomeno" Chavez ed il Venezuela avevo scritto in alcuni post  nel mio Diario Facebook e sul mio blog Historiablogori, che qui sotto in sequenza (partendo dal post più recente e scendendo giù giù verso il più vecchio, come di solito si usa fare sui computer...ma non sui libri..) qui ripropongo con qualche commento compreso:
Facebook. 8 ottobre 2012. "Venezuela: il socialista-bolivariano parlamentarista Chavez vince alle elezioni di buona misura sul liberista Capriles…ma non è tutto oro quel che luccica. A quanto ne so, e ovviamente su notizie mediatiche di seconda mano (infatti bisognerebbe sempre aver vissuto per un po’ in loco per esprimere giudizi certi). Apprezzo lo spirito di questo “soldataccio”, da tempo convertito al “suo” socialismo, nell’opporsi, in controtendenza, insieme a pochi altri (“sinistre” comprese) anche dopo la caduta del muro, all’insano e sfrenato liberismo che ha pervaso il mondo di questi nostri ultimi tempi, da Reagan-Thatcher in poi, ed i cui “benefici” effetti sono ultimamente sotto gli occhi di…quasi…tutti (salvo quel maledetto 10% di fisiologici speculatori finanziario-economici che ancora oggi fanno il bello e cattivo tempo). Ugualmente apprezzo il suo impegno nell’opporsi alla politica Usa, che spesso trascendendo da “destre” e “sinistre” interne, vorrebbe continuare ad imporre a tutti, anche manu militari, aperta o subdola, la sua visione del mondo sulla base dei propri interessi …. di bottega… e non si sa più, oggi, sulla base di quanto concreto e reale potere economico-finanziario. In tal senso Chavez ha stretto amicizie un po’ dubbie, come “carte in regola”: da Gheddafi a Assad, da Ahmadinejad a Lukashenko, a Putin ecc. … ma si sa, il nemico del mio nemico… è mio amico. Tuttavia, in un Paese ricco di petrolio come il Venezuela, anche se la maggior parte delle risorse, sembra siano state impiegate, da quando Chavez è al governo, sostanzialmente, a favore del benessere del suo popolo, mi sembra abbia da risolvere alcuni problemi: 1. In questa fase economica mondiale non ci vuole “rigidità” ideologica statalistica  di ritorno" , bensì una “sapiente” duttilità, col l'obiettivo del benessere concreto, del popolo, al primo posto "qui e ora" (e non ad es. "futuro-che non-vien-mai" dei vecchi piani quinquennali sovietici). 2 . Il socialismo fallisce se si creano “carrozzoni” statali con alla guida partenti, amici e benefattori…con corruzioni connesse. 3. Ha da risolvere il problema della fortissima criminalità presente in Venezuela. 4. Il populismo “caudillista”, tipico e ricorrente, nei paesi latino-americani ha storicamente il fiato corto: occorre sempre creare una nuove équipe dirigente strettamente legata al popolo…altrimenti… quando muore il leader…che succede? Chi vivrà, se vorrà vedere, vedrà.  (A Ilde Battistin piace questo elemento)."
Facebook, 28 dicembre 2011.  Carlo Onofrio Gori: "Atroce dubbio: la C.I.A. (Central Intelligence Agency -Usa) ha forse trovato il sistema per indurre i tumori? Non sono né medico, né scienziato, ma ho sentito ora alla tv che anche Cristina Elisabet Fernández de Kirchner, Presidente progressista dell'Argentina, dopo i leader (in attività o pensionati) latinoamericani "izquerdistas" Fidel Alejandro Castro Ruz (Cuba), Hugo Rafael Chávez Frías (Venezuela) e Luiz Inácio Lula da Silva (Brasile), ha un tumore...mah??!!
Maria Rosaria De Vivo. Già da molti anni i ricercatori inducono i tumori nelle cavie in modo da testare le relative terapie; quindi credo sia relativamente facile per la CIA, l'etica dei cui dipendenti è, in linea di massima, pari a zero, reclutare scienziati in grado di inoculare il gene del cancro negli esseri umani...pensare il peggio non è abbastanza quando si parla di questa gente (28 dicembre 2011 alle ore 14.17)
Carlo Onofrio Gori. In effetti è vero, e storicamente è stato più volte dimostrato, come la realtà spesso superi ogni impensabile fantasia!!! Ma qui la politica, sommata al numero, sembra fugare ogni "fantasa", certo non dimostrabile, ma facilmente (mala tempra currunt) intuibile...(28 dicembre 2011 alle ore 14.36)
Maria Paola Vannucchi. Certo che la coincidenza è strana. Che " mala tempora currunt" poi non ci sono dubbi! (28 dicembre 2011 alle ore 15.22)
Carlo Onofrio Gori: ...come diceva il vecchio Giulio A.(vivente): "a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci s'azzecca!" (28 dicembre 2011 alle ore 15.50)."
Historiablogori. Martedì, 17 febbraio 2009. "La notizia: Referendum in Venezuela, vince Chavez. Nessun limite alla sua rielezione.Il presidente potrà candidarsi tutte le volte che vorrà: «Abbiamo aperto le porte del futuro».Messaggio di congratulazioni di Fidel Castro." [...seguivano vari articoli di stampa...]
Carlo Onofrio Gori. Storia. Venezuela, America Latina. La vittoria di Chavez. Le cose non  vengono a caso e la storia spiega sempre qualcosa: le origini ed i perché della nuova vittoria di Chavez in Venezuela. Il Presidente del Venezuela Hugo Chávez è nato  a Sabaneta, Estado de Barinas il 28 luglio 1954 in una povera e numerosa famiglia.
All'età di diciassette anni si arruolò nell'Accademia Venezuelana di Arti Militari. Dopo la laurea in Scienza e Arti Militari Chávez si dedicò allo studio delle Scienze politiche all'Università Simon Bolívar di Caracas.
Negli anni Settanta-Ottanta Chavez si mise spesso in contrasto con le gerarchie politico-militari  non condividendo le azioni di repressione dell'Esercito, in quei tempi utilizzato in appoggio alla Polizia. Cominciò a allora a concepire la sua ideologia “Bolívariana” (una dottrina nazionalista di sinistra ispirata dalla filosofia Panamericanista del rivoluzionario venezuelano dell'800 Simón Bolívar, dall'influenza del presidente peruviano di sinistra generale Juan Velasco Alvarado e dal pensiero di vari ideologi comunisti e socialisti a cominciare da Marx e Lenin) che inizialmente fece proseliti all'interno delle Forze Armate, dando vita già dal 1983 al “Movimiento Bolívariano MBR-200”, costituito per la maggior parte dai cadetti usciti nel 1975 dal corso della scuola militare “Simón Bolívar” .
Tuttavia non si può capire davvero la radicalizzazione politica di Chavez, ed il consenso poi da lui ottenuto fra le masse venezuelane, se non ci si rifà ad una data: il 27 febbraio del 1989, giorno di una grande protesta popolare nella capitale Caracas contro le misure neoliberali del governo di Carlos Andres Perez. Quella immensa manifestazione terminò con uno dei peggiori eccidi della recente storia mondiale: il “Caracazo”. Un bagno di sangue con migliaia di morti, uomini, donne, bambini, vittime della brutale repressione poliziesca. Tra i vari responsabili anche un italo-venezuelano, Italo del Valle, all'epoca ministro della difesa del governo venezuelano.
Chavez promosso al grado di colonnello nel 1991, l'anno seguente, il 4 febbraio 1992, fu protagonista di un colpo di Stato militare che tentò di rovesciare il governo di Carlos Andrés Pérez. Il golpe fallì causando, secondo le voci ufficiali del Ministero della Difesa, 14 morti e 53 feriti e Chávez fu arrestato ed imprigionato. Il suo arresto suscitò un ampio movimento popolare che ne chiedeva la liberazione: riacquistò la libertà nel 1994 grazie a un'amnistia, ma dovette abbandonare le Forze Armate.
La sua ascesa politica cominciò a prendere corpo già durante gli anni nel carcere di Yare in Valles del Tuy. Chávez fondò il Movimento Quinta Repubblica. Chávez  e fu poi eletto alla Presidenza del Venezuela, nel 1998 grazie alle sue promesse di aiuto per la maggioranza povera della popolazione del Venezuela. E’ stato poi  rieletto nel 2000 e nel 2006.
In patria Chávez ha promosso le Missioni Bolívariane (« Simón Bolívar, padre della nostra Patria e guida della nostra Rivoluzione, giurò di non dare riposo alle sue braccia, né dare riposo alla sua anima, fino a vedere l'America libera. Noi non daremo riposo alle nostre braccia, né riposo alla nostra anima fino a quando non sarà salva l'umanità » . Hugo Chávez, Discorso alla sessione per il 60° anniversario dell'ONU, 15 settembre 2005), i cui obiettivi sono quelli di combattere le malattie, l'analfabetismo, la malnutrizione, la povertà e gli altri mali sociali. In politica estera si è mosso contro  gli Usa di Bush sostenendo modelli di sviluppo economico alternativi, richiedendo la cooperazione dei paesi più poveri del mondo, specialmente di quelli sudamericani.
Chávez come leader della Rivoluzione Bolívariana promuove la sua visione di socialismo democratico-rivoluzionario, integrazione dell'America Latina e anti-imperialismo ed è inoltre oggi ("Cuando, por la gracia de Dios, vemos el comienzo de la caída del imperio", ha detto) un critico implacabile della globalizzazione neoliberista e della politica estera Usa. 
Questa vittoria di Chavez, segue di pochi giorni quella clamorosa del Presidente boliviano Evo Morales, suo amico e compagno di lotta, che nel referendum del 26 gennaio 2009 ha visto approvato col quasi il 60 per cento dei voti, il suo progetto di nuova Costituzione in fondata sulle autonomie dei popoli indigeni e lo Stato come motore dell'economia, in linea con l' "onda rossa" che percorre il Sudamerica da anni recenti. Ma anche su questi importanti aspetti della nuove realtà dell’America latina ci soffermeremo in prossimi post."
                                                                                                                                     
                                                                                    
                                                                            


                                                      COG       




Ricevo da FB e volentieri pubblico   il 19.01.2013  
El pueblo venezolano consciente del momento histórico que ha venido asumiendo en el proceso revolucionario bolivariano, hoy más que nunca, se encuentra en las calles organizado y movilizado en la defensa del bien más preciado que hemos reconquistado después de 200 años: La independencia Nacional
Por tal motivo el próximo 23 de enero, demostrará una vez más al mundo entero la recuperación de la soberanía popular que, en otrora, fue secuestrada por el punto fijismo (las élites de la derecha apátrida) y las falacias de la democracia neoliberal y representativa. El pueblo venezolano junto a la Constitución de la República Bolivariana de Venezuela de 1999, que garantiza un “Estado democrático y social de Derecho y de Justicia, que propugna como valores superiores de su ordenamiento jurídico y de su actuación, la vida, la libertad, la justicia, la igualdad, la solidaridad, la democracia, la responsabilidad social y en general, la preeminencia de los derechos humanos, la ética y el pluralismo político” (Art. 2).
Se mantendrá en pie de lucha, para hacer respetar la Constitución y la estabilidad de las Instituciones del Estado Venezolano, y sobre todo, el respeto al derecho irrenunciable de la soberanía popular, a través del cual resultó electo, el 7 de octubre del 2012, el Presidente Hugo Rafael Chávez Fría.
De igual manera el 16 de Diciembre, la soberanía popular se expresó contundentemente a favor de los gobernadores de la patria y chavistas. Sobre este escenario de victorias y de apuesta por la mayor suma de felicidad posible y al camino del socialismo bolivariano del siglo XXI; los factores punto fijistas, apátridas, y fascistas quieren atentar contra la voluntad popular, como sucedió en los tiempos de la IV República.
Estos factores punto fijistas, hoy quieren acudir a viejos guiones de desestabilización orquestados desde los ámbitos internacionales, refugiándose nuevamente en los grupúsculos de “manitas blancas” o algunos estudiantes de derecha que se inclinan por el no respeto a la Constitución, por la violencia, y el desconocimiento de la soberanía popular, que para el dolor de ellos, intransferiblemente reside en el pueblo y no en los factores oligárquicos que estuvieron acostumbrados a vender la patria y excluir al pueblo de todas las esferas del desarrollo nacional.
Pero hoy, el pueblo venezolano, en su búsqueda del empoderamiento político y el ejercicio de la autodeterminación, la libertad, la independencia, y el valor supremo hacia la construcción de la nueva sociedad socialista; expresa y expresará, ante cualquier acontecimiento, la contundente fuerza de la verdadera democracia participativa y los logros de la revolución bolivariana como la inclusión social, la unión cívico-militar, el poder popular, la soberanía nacional, entre otros, y saldrá al paso ante los deseos frustrados de los puntofijistas y apátridas que no conciben un 23 de enero como la democracia plena y del pueblo ejerciendo la soberanía.
Junto a las presentes e históricas orientaciones y lineamientos de nuestro máximo líder de la revolución bolivariana el Comándate Chávez, el proceso revolucionario bolivariano lleno de pueblo dejará bien claro, este 23 de enero, donde está la verdadera democracia popular, dejará bien claro que el pueblo en este proceso es gobierno, dejará bien claro que hay un Estado con instituciones sólidas, dejará bien claro que hay un pueblo unido entorno a la emancipación social y al amor de un líder histórico, dejará bien claro que el pueblo está activo y movilizado en la calle, dejará bien claro que ¡en Venezuela la soberanía popular se respeta!
Escrito por Carlos Rangel                                                                

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